Italia

KIPPUR – Rav Roberto Della Rocca: Un popolo, un digiuno, un destino

È noto che il giorno di Kippùr, assieme al Seder di Pesach, resta la tradizione più sentita presso il popolo ebraico. Il paradosso è che anche quella grande percentuale di ebrei che si dichiarano “laici” vive un particolare rapporto con il Kippùr, che costituisce, invece, la festa più “religiosa” e meno storicizzabile del calendario ebraico. C’è chi legge in questo fenomeno una sorta di scorciatoia che gli ebrei intravedono nel digiuno di Kippùr dove in un unico giorno si vorrebbe assolvere ai propri doveri ebraici; quell’una tantum, del tutto fuori dall’ordinario, con cui i cosiddetti Kippùr Juden, “gli ebrei del Kippùr”, cercherebbero di compensare un impegno che dovrebbe essere continuo e quotidiano. C’è comunque chi privilegia l’aspetto materiale, direi folkloristico del Kippùr.

DIALOGO – Nuovi libri contro il pregiudizio

Quando lo scorso anno la Conferenza episcopale di Francia diede alle stampe un volume su come Déconstruire l'antijudaïsme chrétien à partir de l'enseignement de l'Eglise, affrontando vari nodi aperti della relazione tra ebrei e cristiani e mettendo al centro il millenario persistere di alcuni pregiudizi, il rabbinato non solo d'Oltralpe si produsse in un applauso ma formulò anche una speranza, così riassunta dal vicepresidente dei rabbini europei Moché Lewin: la prossima traduzione del libro «in tutte le lingue possibili, perché a livello europeo e mondiale non esiste un testo del genere e i problemi teologici che solleva non sono riferiti alla sola Francia».

LA NOTA – Sara Levi Sacerdotti: Quelle sedie vuote

È stata una cerimonia molto toccante quella che si è svolta a Roma lunedì in ricordo delle vittime del 7 ottobre e per il rilascio immediato dei rapiti. Di politico in senso stretto ha avuto poco, invece la forza di …

7 OTTOBRE – Liram e Ariel: Lottiamo per i nostri fratelli

Liram Berman racconta del rapimento dei suoi fratelli, i gemelli Ziv e Gali, dal kibbutz Kfar Aza. Dal 7 ottobre la sua vita è dedicata a chiederne la liberazione, assieme a quella di tutti gli altri ostaggi ancora prigionieri a …

7 OTTOBRE – L’Italia ebraica si raccoglie nel ricordo

«Am echad, lev echad». Un popolo, un unico cuore. Il concetto è spesso risuonato nelle cerimonie commemorative del 7 ottobre svoltesi nell'Italia ebraica. A Venezia, nella Scola Spagnola, il rabbino capo Alberto Sermoneta ha ricordato che «l’eccidio, il pogrom, l’attentato del 7 ottobre», non rappresentano «la prima volta in cui il nostro popolo ha subito vili offese alla propria vita; più volte nella nostra storia si è cercato di annientarci, cercando in tutti i modi di rendere complice anche gente lontana, seminando così odio e rancore contro gli ebrei».

L’APPUNTO – Gadi Polacco: Pitigliano dà lo sfratto a Succot

«A seguito di un’attenta riflessione interna, al fine di evitare fraintendimenti che potrebbero distorcere le intenzioni originali di un’iniziativa concepita esclusivamente per il suo valore storico e culturale, l’Amministrazione Comunale ha deciso di annullare il laboratorio pensato per la Festa …