Nugae – A Purim ogni scherzo vale
A Bruxelles, il paradiso perduto degli studenti di relazioni internazionali, tutti fremono per l’arrivo di Obama e stagisti in doppiopetto e giovani che vogliono salvare il mondo sperano ardentemente di incontrarlo per strada o fantasticano su posti di lavoro alla Casa Bianca. Intanto a poche miglia (il sistema metrico decimale è molto più carino, ma le miglia danno quel tocco di esotico) in Olanda, in realtà la prima tappa di Barack, per qualche ora ha regnato lo scompiglio. La notizia che l’ha destato è stata quella del fatto che dopo L’Aia e le sue alte sfere il Presidente degli Stati Uniti in persona sarebbe passato in visita al JMW, un’organizzazione nazionale di servizi sociali per la comunità ebraica la cui sigla sta per un nome in olandese non troppo comprensibile, per un incontro della bellezza di 20 minuti e con tanto di cospicua scorta armata. Una storia incredibile, troppo bella per essere vera. E infatti non era vera: era invece un riuscitissimo scherzo di Purim organizzato dal giornale ebraico olandese Jonet in collaborazione con il JMW stesso. A cadere in pieno nella trappola sono stati non solo un canale televisivo e una stazione radiofonica di Amsterdam, ma anche il quotidiano dalle velleità intellettuali NRC Handelsblad, che dopo aver riportato la notizia con squilli di tromba e arie da scoop, ha dovuto mestamente smentire e spiegare. Un bello smacco, ma meglio tralasciare amare considerazioni su disinformazione e simili disgrazie. Comunque, in effetti il tutto era veramente ben architettato. Un povero e ignaro impiegato del JMW, abituato a un paio di chiamate al giorno da parte di pensionati indispettiti e genitori esigenti, ha dichiarato di essersi sentito leggermente disorientato di fronte alla valanga di inaspettate telefonate riguardo al presidente Obama. E quando si è rivolto nel panico al presidente dell’organizzazione Hans Vuijsje, quello non riusciva a smettere di ridere. E si è in effetti rivelato un complice perfetto, rilasciando a Jonet la dichiarazione: “Obama avrebbe voluto visitare anche la casa di Anna Frank, ma era impossibile da un punto di vista logistico e di sicurezza”. Per fortuna lì ci è andata proprio in questi giorni Beyoncé, indossando una bombetta e scarpe a punta. Almeno i giornali hanno qualcosa su ci deviare l’attenzione.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @MatalonF
(23 marzo 2014)