Qui Milano – La Scuola ebraica dell’eccellenza chiama a raccolta i suoi Alumni
Migliaia, sparsi tutto il mondo, Stati Uniti e Israele, Gran Bretagna e Belgio, Australia e Sud Africa. Sono gli ex allievi della Scuola della Comunità ebraica di Milano. Decennio dopo decennio, l’istituto è stato testimone di un ebraismo milanese che rinasceva, si evolveva, accoglieva persone in fuga o esiliate da tanti paesi e in cerca di una vita migliore, attraversava momenti di festa e momenti di difficoltà. Da oggi lo straordinario capitale di ricordi, esperienze e talenti che in quella scuola si è formato avrà l’opportunità di ritrovarsi e ritrovare un legame con i protagonisti assoluti della vita scolastica: quei ragazzi e quelle ragazze che sui banchi siedono oggi. Nasce infatti, su impulso della Fondazione Scuola della Comunità ebraica , l’Associazione Alumni. L’evento inaugurale, che è stato previsto per domenica 2 giugno, ha richiamato l’attenzione di migliaia di persone, e sono state centinaia e centinaia quelle che hanno deciso di prendervi parte, anche a costo di qualche traversata transoceanica. L’occasione d’altra parte è stata pensata proprio per ritrovare amici e compagni dopo anni, o addirittura decenni, ma anche rimettere piede in quelle aule, in quei corridoi, in cui sono custoditi tanti ricordi di infanzia. Ed è stata proprio l’idea di visitare la scuola una di quelle che hanno attirato maggiormente gli ex studenti, specie quelli che per le più disparate ragioni, di studio, di lavoro, di famiglia, si sono ritrovati a vivere lontanissimi da Milano. Offerti anche tanti altri momenti speciali: dagli standpunti di incontro in base all’anno di nascita al gazebo Job per mettere in contatto coloro che hanno la possibilità di segnalare posizioni lavorative e coloro che invece un lavoro lo stanno cercando, dai gadget tematici ai videobox per registrare pillole di ricordi, fino ai cibi dell’arcobaleno delle tradizioni culinarie ebraiche presenti sul territorio milanese. Pezzo forte anche la lectio magistralis su Dante di una docente che ha fatto davvero la storia dell’istituto: la professoressa Paola Sereni, per 35 anni insegnante alle scuole superiori e preside. A spiegare come è nata l’idea di dare vita all’Associazione è il presidente della Fondazione Marco Grego. “Guardando alla nostra scuola, pensando a tutti coloro che vi sono passati, ci siamo chiesti perché non prendere spunto da un’attività tanto diffusa all’estero, quella di creare una rete di ex allievi per renderli partecipi della realtà della scuola oggi, e permettere agli attuali alunni di godere della loro esperienza, ma anche dare vita a una community di contatti. Speriamo ‐ sottolinea ‐ che l’associazione possa contribuire, attraverso i suoi progetti, ad attività, studi e scambi, allo sviluppo e alla valorizzazione del nostro istituto”. A raccontare la sua esperienza di Alumna che ha aderito immediatamente all’iniziativa è Alisa Majer, classe 1958. Dopo la scuola ebraica dall’asilo alla maturità scientifica, si è trasferita in Israele, dove ha preso la laurea in informatica, e poi ad Anversa, dove tutt’ora vive. “Mi ha fatto molto piacere venire a sapere di questa occasione di incontro. Grazie a Facebook ho ricontattato molti compagni di scuola, con qualcuno ci siamo scritti, ma la maggior parte non li ho più rivisti dopo la maturità”, rivela aggiungendo che l’idea di ritrovarsi tutti insieme ha entusiasmato in molti, dal Sud Africa alla California, non tutti con la possibilità di partecipare, ma comunque con la voglia di sentirsi partecipi. Della scuola, ci tiene a ricordare soprattutto la straordinaria figura del preside rav David Schaumann (“Quanto lo abbiamo fatto penare al tempo delle contestazioni studentesche”) e i momenti dedicati alle tradizioni e alle materie ebraiche. “Quando studiavo io, le materie ebraiche erano purtroppo molto più trascurate di quanto accada oggi. Per questo alcune memorie conservano un sapore speciale. Per esempio ricordo bene la nostra morah di canto, Yole, a insegnarci la melodia del Betzet Israel per il seder didattico di Pesach. Una musica che esiste solo in Italia”. Ritrovarsi a Milano è stata considerata da Alisa e dai suoi compagni un’opportunità per rivolgere un pensiero a quei due amici di classe che non ci sono più. E così il 2 giugno, prima che a scuola, l’appuntamento è stato fissato per una piccola commemorazione. “Un’occasione che altrimenti non avremmo mai avuto”.
Per ulteriori informazione: alumni@fondazionescuolaebraica.it
Italia ebraica, giugno 2013
(28 maggio 2013)