“Resistenza, manca una pagina”

“Manca una pagina alla Resistenza”. È la denuncia di Furio Colombo che, sulle colonne del Fatto Quotidiano, ringrazia i media UCEI e l’ambasciatore Sergio Romano per aver dato in questi giorni dignità al contributo, ad oggi ancora poco conosciuto, offerto dai volontari della Brigata Ebraica nella liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
“La Brigata Ebraica – ricorda Colombo – è venuta volontariamente in Italia per partecipare alla nostra liberazione e ha avuto un ruolo chiave per aprire il varco al grosso delle truppe alleate. Come si può constatare nel cimitero di Piangipane, vicino a Ravenna, ha pagato con un numero di morti sproporzionatamente grande rispetto a ogni altro gruppo operante nella galassia anglo-americana. Ecco perché c’era la bandiera ebraica, così ciecamente e violentemente respinta, il 25 aprile, a Roma e a Milano. Chi lo ha fatto, qualunque cosa pensasse, ha negato la storia italiana. La questione palestinese non c’entra niente”.
Per questo, sostiene Colombo, è importante che sia data massima diffusione mediatica a quanto fatto sui fronti più caldi dai combattenti della Brigata Ebraica, accorsi in migliaia dall’allora Palestina sotto mandato britannico e da altri paesi. “Dico grazie a due fonti così diverse come Pagine Ebraiche e Sergio Romano – conclude il giornalista – per aver ristabilito la verità su una pagina della nostra Liberazione che per molti (per me) è cara e importante”.
“In occasione delle recenti celebrazioni per il 25 aprile la memoria della Brigata ebraica è stata nuovamente offesa. Fatti ed episodi indegni – aveva affermato il presidente UCEI Gattegna a Piangipane (nella foto) – che sono frutto di pregiudizio e di mancanza di consapevolezza su un capitolo di storia recente del nostro paese ancora oggi poco conosciuto. Con commozione rendo omaggio al coraggio e all’abnegazione di quanti, vestendo questa glorisa uniforme, contribuirono a liberare il paese dal nazismo e dal fascismo anche con il sacrificio della vita”

(2 giugno 2013)