Qui Milano – Brainforum 2014. Italia, talenti da riscoprire

Schermata 03-2456737 alle 13.23.10Riscoprire il talento italiano, valorizzare quei tanti ricercatori, tanti giovani che scelgono di restare nel paese, rinunciando magari a fondi e strumentazioni più avanzate a disposizione altrove, e realizzano risultati apprezzati nel mondo. Così Brainforum 2014 che si è svolto negli scorsi giorni al Teatro Parenti di Milano, ha raccolto negli scorsi giorni 50 eccellenze provenienti da tutta Italia per favorirne l’incontro, ma soprattutto per promuovere la divulgazione al grande pubblico degli spunti legati alla ricerca sul cervello e nell’ambito delle neuroscienze. Un pubblico che ha risposto con grande interesse e entusiasmo, riempendo le sale del teatro per i diversi eventi della due giorni, e seguendo online i lavori sul sito e attraverso i social network da oltre 25 paesi.
“Siamo molto soddisfatti della partecipazione – spiega Viviana Kasam presidente di BrainCircleItalia che ha organizzato la manifestazione insieme all’Ospedale San Raffaele e con la collaborazione di Fondazione European Brain Reseach Institute, Edmond and Lily Safra Center for Brain Sciences dell’Università di Gerusalemme, Museo di Storia Naturale di Milano e Bergamo Scienza – Siamo felice anche dell’apprezzamento che ci è stato espresso dagli scienziati intervenuti, che sono stati molto contenti di avere la possibilità di confrontarsi sulle loro ricerche. Ciò che abbiamo trovato invece deludente è stato l’atteggiamento della stampa nazionale. In un momento in cui prevale la tendenza allo sconforto per la crisi, e si parla così insistentemente della fuga dei cervelli, Brainforum era l’occasione per lanciare un messaggio positivo, per ricordarci che in Italia abbiamo tanti talenti, gli eroi del quotidiano, con meno mezzi e grande cuore, che ottengono risultati importanti. Un messaggio che non sembra essere stato particolarmente recepito”.
Le neuroscienze conoscono in Italia un interesse sempre maggiore anche a livello di grande pubblico. “Ricordo che di fronte alla prima edizione di Brainforum nel 2010 la percezione delle persone, che pure avevano dimostrato grande interesse, era si trattasse di qualcosa di lontanissimo da loro. Da allora l’attenzione è sempre cresciuta. E in effetti parlare del cervello è un modo di raccontare chi siamo. Temi come il funzionamento della memoria, l’interfaccia cervello-computer, lo sviluppo del linguaggio, riguardano e colpiscono tutti, per non parlare del rapporto fra mente umana e libero arbitrio” sottolinea Kasam, che però avverte “bisogna stare attenti perché si rischia anche il fenomeno opposto, quello dell’inflazione, della convinzione che attraverso una radiografia del cervello si possa rispondere a tutte le domande. Non è così semplice”.

(20 marzo 2014)