Qui Roma – Paserman: “Museo della Shoah, difficile combattere contro i mulini a vento”

zevi progettoL’operazione che dovrebbe portare all’inaugurazione del più importante luogo di riflessione sulla memoria in Italia nel quartiere Eur abbandonando il progetto di Villa Torlonia è stata condotta all’insaputa del presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Leone Paserman. La notizia, diffusa quest’oggi su alcuni quotidiani, viene confermata ai lettori di Pagine Ebraiche 24 dallo stesso Paserman.
Le sue prime parole sono di comprensione per lo sconcerto e l’amarezza manifestate da Luca Zevi, responsabile del progetto di Villa Torlonia (foto in alto), che ieri – sul nostro notiziario quotidiano – aveva definito l’operazione inaccettabile “da un punto di vista amministrativo, finanziario e culturale”. Dice Paserman: “Luca ha la mia solidarietà. In considerazione del consenso diffuso in sede istituzionale per questa scelta diventa però difficile fare una battaglia contro i mulini a vento”.
Fino ad oggi il Museo della Shoah era stato concepito in un luogo estremamente significativo per le memorie della Capitale come Villa Torlonia, che per 18 anni (dal 1925 al 1943) fu residenza romana di Benito Mussolini e in cui furono pensati alcuni provvedimenti destinati a colpire i cittadini ebrei, altre identità e chiunque avesse osato ostacolare i piani del regime fascista. 
white galleryLa nuova sede sarà invece, con ogni probabilità, un centro commerciale di lusso in fase di dismissione in piazza Guglielmo Marconi: il White Gallery (nell’immagine a fianco), primo lifestyle store di Roma “pensato più come una galleria d’arte moderna che come una tradizionale boutique di moda” (dalla pagina Facebook ufficiale). Ad annunciarlo, in una intervista a Repubblica, il presidente di Eur Spa Pierluigi Borghini. 
Ieri, tra le molte telefonate ricevute da Paserman, anche una chiamata dall’assessore ai lavori pubblici di Roma Capitale Paolo Masini, tra i registi dell’operazione Eur. Un contatto preparatorio in funzione di un incontro tra i due che avverrà nella giornata di mercoledì, al ritorno in città dell’assessore.
Paserman solleva alcune perplessità, legate in particolare alla strettissima tempistica di realizzazione annunciata (il museo si vorrebbe fosse inaugurato il prossimo 27 gennaio, data del 70esimo anniversario della liberazione di Auschwitz): “Non vedo ancora niente di definitivo – sottolinea – e come noto la burocrazia ha i suoi tempi lunghi. Cinque mesi sono pochissimi e a questi vanno comunque sottratte le settimane necessarie all’allestimento della mostra che pensavamo di organizzare, come ormai tradizione, al Vittoriano. Forse mercoledì alcune cose saranno più chiare. Quella è la mia speranza”. Esiste anche una preoccupazione sul fronte interno perché alla luce dei nuovi scenari, spiega Paserman, “è difficile capire cosa ne sarà del personale in forza alla Fondazione”.
Dopo anni di gestazione il Museo della Shoah progettato dall’architetto Zevi sembrava vicino alla posa della prima pietra. A breve sarebbe stata infatti aggiudicata la gara d’appalto tra le 24 proposte pervenute con il via libera all’inizio dei lavori. L’ultima fase di un percorso complesso iniziato con l’acquisto dell’area da parte di Roma Capitale (15 milioni di euro) e dopo che, sempre dal Campidoglio, ci si era rivolti alla Cassa depositi e prestiti per ottenere un mutuo dal valore di altri 21 milioni. “Cosa succederà di questi soldi? Quali conseguenze avranno le azioni di cui si legge?”, si chiedeva ieri Zevi.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(1 settembre 2014)