…identità
Nel suo ultimo intervento (25 dicembre 2014), Sergio Della Pergola affronta appropriatamente il problema della complessità dell’identità ebraica partendo dal test a cui è di frequente sottoposto l’ebreo dai suoi interlocutori non ebrei (“per chi terresti se l’Italia si battesse contro Israele?”). Il problema dell’identità, tuttavia, non viene fatto sentire solo dall’esterno, ma affiora spesso anche dal nostro intimo, e lo si vede quando di fronte ad avvenimenti di portata nazionale si sente il bisogno di esporsi a tutti i costi in quanto ebrei, più che in quanto cittadini italiani, che non nascondono la propria ebraicità, ma non ne fanno uno stendardo per tutte le stagioni. L’argomento è piuttosto delicato, perché coi tempi che corrono si corre il rischio di sentirsi accusare di antisemitismo, o quanto meno di volontà di mimetizzarsi. Nulla di più lontano dalle intenzioni di chi scrive. Ma di fronte a un problema di corruzione politica o di ingiustizia sociale, ad esempio, non si vede perché l’ebreo debba intervenire in quanto ebreo e non in quanto semplice, anonimo cittadino che protesta le sue convinzioni e firma una petizione assieme a tutti gli altri cittadini. Ci si chiede quale sia il senso di innalzare la propria bandiera più alta di quella altrui. Sempre sperando, poi, che non si tratti de ‘La Nostra Bandiera’.
Dario Calimani, anglista
(30 dicembre 2014)