La rassegna settimanale di melamed
La ricreazione è finita

melamedbannerMelamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Dalla alcune settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri.
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Colpisce già dal titolo perentorio, l’ultima opera di Roger Abravanel, scritta insieme a Luca D’Agnese: “La ricreazione è finita. Scegliere la scuola, trovare il lavoro”. Descritto sul Messaggero del 4 maggio come “un libro a tratti assai ruvido, al limite a tratti della sgradevolezza narrativa, programmata e utilizzata come stimolante verso una reazione, perché no, anche risentita”, delle riforme scolastiche salva quella di Gentile, promuove appena quella di Berlinguer, mentre boccia tutte le altre, in una dura requisitoria contro il sistema scolastico, che non risparmia neppure il sistema produttivo.
Donne con le gonne. In Francia, nelle Ardenne, “Una studentessa musulmana di 15 anni si è vista vietare per due volte l’ingresso nel suo istituto a causa della gonna troppo lunga (alla caviglia), considerata come segno di ostentazione religiosa, al pari del velo islamico.” È l’Osservatore Romano a darne notizia il Primo maggio, sotto l’occhiello “Nuove frontiere della laicità”. Il Collettivo contro l’islamofobia ha recensito un centinaio di casi simili in tutto il territorio francese, anche se la legge del 2004 che governa la materia non ha mai incluso questo tipo di abbigliamento fra quelli da evitare.
Schedati. Controversa iniziativa del sindaco della città francese di Bèziers (eletto con il sostegno decisivo del Front National): i bambini delle scuole sono stati schedati in base all’appartenenza etnico-religiosa. Si tratta di un censimento contrario a tutti i principi della costituzione repubblicana, che rievoca i peggiori spettri del passato collaborazionista francese ed ha scatenato reazioni durissime da parte della società civile e del mondo politico, fino al presidente François Hollande in persona, che ha dichiarato: “In un paese come la Francia schedare gli alunni delle scuole in funzione del loro nome e della loro religione è inconcepibile, vi assicuro che verranno prese le giuste sanzioni dalle autorità competenti”. La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta sulla vicenda: le schedature su base comunitaria sono infatti espressamente vietate dalla legge francese.
Università islamica. “Le relazioni fra il mondo musulmano e l’Occidente si intrecciano oggi in un modo che non ha equivalenti nella storia. Il processo di integrazione della religione islamica e dei suoi fedeli non può evitare di avere come scenario il pesan te passato di conflitti e l’incerto presente dei rapporti fra mondo musulmano e Occidente, né può ignorare i clamori del mondo circostante.” Con queste parole Leo Lestingi, socio della Sisr (Società italiana per la storia delle religioni) e dell’Easr (European Association for the Study of Religion) inizia sul Corriere del Mezzogiorno del 5 maggio un articolo dedicato ancora una volta al progetto dell’Università islamica di Lecce che, secondo l’autore, “Dovrebbe essere accolto come un’opportunità positiva, anche perché è proprio sul terreno della cultura che può nascere un modo più profondo per conoscersi reciprocamente.”
Anne Frank, al cinema. Ari Folman, regista israeliano noto per “Valzer con Bashir” avrebbe dovuto mostrare in anteprima a Bologna, al Future Film Festival, alcuni momenti del suo nuovo film di animazione, dedicato ad Anne Frank. Impossibilitato a partecipare personalmente, ha raccontato sulle pagine locali de la Repubblica (5 maggio) che con Anna Frank torna ai temi che gli sono più cari, intrecciando storia universale e autobiografia, narrando la storia di Anna e ripensando ai suoi genitori, sopravvissuti all’Olocausto dopo essere stati spediti ad Auschwitz, all’indomani delle nozze. “Ho accettato di fare questo film – ha dichiarato – spinto dalla necessità di trovare nuove forme artistiche per tener viva la memoria di Anne per le generazioni future”.
Donne, studenti. Le donne transgender hanno il diritto di iscriversi ai college femminili? Il New York Times del 5 maggio racconta che vari istituti universitari americani si sono trovati a dover rispondere a una domanda così complessa. Dopo un anno di ragionamento che l’articolista definisce “a year of soul searching” lo Smith College è la settima istituzione ad aver deciso per l’ammissione degli studenti transgender.
Solo insieme. È Popotus, l’inserto per bambini dell’Avvenire, a raccontare il 7 maggio come tredici ragazzini di una quinta elementare hanno immediatamente rinunciato a partire per la gita programmata da tempo quando si sono accorti che un loro compagno di classe era rimasto a terra perché il pullman non aveva la pedana necessaria a farlo salire con la carrozzella dalla quale non può separarsi a causa di una disabilità. Hanno esitato solo pochi secondi prima di decidere cosa fare: tutti giù, per scendere e mettersi a fianco del loro compagno: “La gita senza di te non sarebbe stata bella”, gli hanno detto, e sono tornati tutti a casa.

Ada Treves twitter @atrevesmoked
(8 maggio 2015)