La rassegna settimanale di melamed
Ius culturae, scuola, cittadinanza
Melamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da più di tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Da alcune settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri. Per visualizzare la newsletter settimanale di melamed cliccare qui.
Scuola e cittadinanza, arriva lo ius culturae
Ancora sui giornali l’affaire scuole paritarie-Imu, ma questa settimana per dar conto di “Un incontro proficuo, utile a chiarire i temi e le problematiche esistenti in relazione al quadro normativo”, come il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha descritto il tavolo tenutosi fra il governo e le organizzazioni delle scuole paritarie sia laiche che cattoliche, alla presenza del ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Oltre alla delegazione del Miur e a quella del Ministero dell’economia e delle finanze, hanno preso parte alla riunione insieme all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane la Federazione istituti di attività educative, l’Associazione nazionale istituti non statali di educazione e istruzione, l’Associazione genitori istituti dipendenti dell’autorità ecclesiastica, l’Unione superiore maggiori d’Italia, la Federazione italiana scuole materne e la Compagnia delle Opere Educative. L’Avvenire e Messaggero (5 agosto) riporta come i commenti sull’incontro siano tutti incentrati sulla disponibilità e sullo spirito di collaborazione dimostrati da governo e Miur, mentre lo stesso giorno ItaliaOggi, facendo riferimento al prossimo incontro, previsto per l’autunno, titola “Imu e scuole paritarie, rinvio a settembre”.
Convocato in seguito al deposito di due sentenze emesse dalla quinta sezione civile della Corte di Cassazione a inizio luglio l’incontro si è concluso con la decisione di riconvocare il Tavolo entro la prima metà di settembre e l’obiettivo di un chiarimento definitivo. Le sentenze affermano che due istituti scolastici paritari livornesi gestiti da enti religiosi devono pagare l’Imu, l’Imposta municipale propria (ossia l’ex Ici, Imposta comunale sugli immobili) dovuta per gli anni dal 2004 al 2009 in quanto la riscossione delle rette, indice di ricavi, li colloca nelle attività a carattere commerciale. Le reazioni alle sentenze, anche molto forti, erano state riprese dalle principali testate nazionali, e hanno avuto ampio spazio nel commento alla rassegna stampa di melamed, della scorsa settimana, consultabile qui.
Entrano in rassegna questa settimana anche due articoli dedicati al mondo della scuola pubblicati sul numero di agosto di Pagine Ebraiche, attualmente in distribuzione. La notizia della composizione della Commissione per il pluralismo religioso nella scuola pubblica è un riconoscimento importante per la redazione del portale dell’ebraismo italiano che vede sedere uno dei suoi componenti in un organismo su cui il ministro Giannini conta per ricevere proposte e dar voce a iniziative che possano combattere le discriminazioni ed educare al sapere attraverso i principi costituzionali di libertà ed eguaglianza. E, sempre sul numero di agosto di Pagine Ebraiche, si parla del viaggio di una delegazione italiana, guidata dal ministro dell’Istruzione, che oltre a visitare le principali università israeliane e incontrane i rettori si è confrontata con il ministro della Scienza Danni Danon, dell’Istruzione Naftali Bennet e con Liat Maoz, direttore del dipartimento Pianificazione e Bilancio del Council of Higher Education.
Ius culturae. Il via libera in commissione Affari costituzionali del testo base sulla cittadinanza ai figli degli stranieri porterà gli stranieri residenti in Italia a ottenere la cittadinanza in tempi più brevi. Non conterà più solo la discendenza da genitore italiano (ius sanguinis) ma anche la nascita sul territorio nazionale da immigrati con residenza italiana da almeno 5 anni (ius soli temperato) e la conoscenza della nostra cultura (ius culturae). Per chi ha meno di 12 anni conterà la frequenza di almeno un ciclo scolastico. (Avvenire, 5 agosto) Lo stesso giorno sottolinea l’importanza del principio dello ius culturae soprattutto per i minori anche l’Unità, mentre il 31 luglio aveva posto l’accento sullo ius soli temperato il Messaggero, che usa la diffusa espressione “ius soli soft”.
Se la maturità non funziona. È del 2 agosto, sul Corriere della sera, l’articolo firmato da Roger Abravanel che propone di cambiare l’esame d maturità: “Anche quest’anno al Sud i 100 e lode alla maturità continuano ad essere il doppio che al Nord. Uno scandalo perché i risultati invalsi del 2015 hanno dimostrato esiti disastrosi e in peggioramento proprio per il Sud”. Si è perso il valore realt del titolo di studio? La soluzione proposta da Abravanel è di accompagnare i test Invalsi all’esame di maturità, come prova nazionale in sostituzione di quelli di ingresso di ciascuna università, integrata da altre forme di selezione. Una proposta, continua Abravanel, “forse da attuare nella seconda fase della ‘buona scuola’”.
Il Tikkun a Roma inizia dagli asili nido. È il neo assessore alla scuola Marco Rossi-Doria ad annunciare, contestualmente all’amento dei posti negli asili nido di Roma, l’istituzione di un albo per la qualità del servizio, con verifiche biennali “stringenti e rigorose” che sostituiscono il precedente convenzionamento che durava 6-7 anni (Il Tempo Roma, 6 agosto). “Vogliamo affrontare la situazione in maniera molto determinata – ha aggiunto Rossi-Doria – visto che ricevo molte lettere da parte di genitori in difficoltà e quindi questo problema è una prima priorità della Giunta.”
Gender, non solo ideologia? L’Avvenire, il 31 luglio, propone “Un’analisi del dibattito culturale e giuridico” firmata da Chiara Giaccardi, che scrive: “Oggi la questione del ‘gender’ si pone come spinosa ma necessaria. Al di là di incomunicabilità e fraintendimenti, azioni di attacco e barricate difenzive, proprio nella sua incendescenza il dibattito segnala un nodo di senso ineludibile: quale rapporto intrattenere e coltivare con la nostra dimensione biologica, in un tempo in cui i confini di ciò che è ‘naturale’ si sono ridefiniti e sono continuamente forzati in ogni direzione?” Ipersemplificazione, banalizzazione, stallo in agguato, ma “A uno sguardo più ampio ognuno ha le sue ragioni”. La stessa testata, il 4 agosto, titola “Manuali gender a scuola, allarme anche in Svizzera”, e racconta di un manuale che nelle medie del Canton Ticino “traghetta nelle ore di scienze naturali una strisciante ideologia gender”.
Ada Treves twitter @atrevemoked
(7 agosto 2015)