Mangiare cinese
“Un uomo entra in un ristorante ebraico. Si siede a un tavolo, prende il menu, lo studia per decidere cosa vuol mangiare, e quando torna ad alzare lo sguardo davanti a lui c’è il cameriere, che è cinese. Il cameriere dice: “Vos vilt ihr essen?”. In perfetto yiddish, cioè, il cameriere gli domanda “Cosa vuole mangiare?” Il cliente rimane sbalordito ma vincendo lo stupore ordina e, a ogni piatto che arriva, il cameriere cinese dice in perfetto yiddish: “Ecco quello che ha ordinato”, e: “Spero che le sia piaciuto”. Quando il pasto è finito, il cliente prende il conto e va alla cassa, dove sta seduto il proprietario […]. Il proprietario dice al cliente: « Tutto a posto? Tutto bene?» E il cliente risponde , entusiasta: “Perfetto, era tutto buonissimo. E il cameriere – questa è la cosa più straordinaria – il cameriere è cinese ma parla uno yiddish assolutamente perfetto”. “Shah, ssst, – gli fa il padrone, – non così forte: lui crede di stare imparando l’inglese”.
Questa storiella estrapolata da Operation Shylock di Philip Roth (1993) finisce per esprimere l’anima ebraica di New York, e per esaltare la commistione che può crearsi tra due culture comunque lontane. Non sarà forse un caso, che è inserita nell’unico libro di Roth che si svolge interamente in Israele, e dove oltre al conflitto israelo-palestinese, subentra nuovamente il tema della diaspora.
A proposito di ristoranti e rapporti tra cinesi ed ebrei, è curioso ricordare anche, come un recente articolo del The Atlantic, argomentasse come all’inverso, nel giorno di Natale, fosse ormai un costume diffuso tra gli ebrei americani di andare a mangiare nei ristoranti cinesi – se non una vera e propria tradizione, come ricordava anche Manuel Disegni su queste pagine nel 2010 – . Una storia che riguarda l’essere entrambi emigrati e l’assimilazione, la circostanza che i ristoranti cinesi sono aperti anche il 25 Dicembre, e la casualità di aver condiviso spesso quartieri limitrofi come il Lower East Side, il quale accoglie nella sua parte inferiore una Chinatown in continua espansione.
Francesco Moises Bassano
(25 dicembre 2015)