Memoria
Italia verso la presidenza IHRA

ihra“Nella ricorrenza degli ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziste che nel 1938 segnarono l’inizio delle persecuzioni anti ebraiche, l’Italia si candida a guidare l’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA). Non è una coincidenza di tempi casuale, credo sia importante sottolinearlo e cogliere questa occasione non solo per portare avanti il grande lavoro svolto dal nostro paese sia internamente che in ambito internazionale, ma anche per portare avanti una riflessione su questa dimensione nazionale dell’antisemitismo”. Così l’Ambasciatore Sandro De Bernardin, da qualche mese a capo della delegazione italiana, per nomina diretta del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ha annunciato la formalizzazione della candidatura nazionale. Una volta confermata, porterebbe l’Italia a guidare, a venti anni dalla sua fondazione, la rete intergovernamentale nata appunto nel 1998 – si chiamava allora Task Force for International Cooperation on Holocaust Education, Remembrance, and Research (ITF) – che riunisce le delegazioni nazionali di 31 paesi. Ministri, ambasciatori e rappresentanti del mondo accademico, suddivisi per aree e commissioni tematiche, lavorano su vari piani: studi e ricerche volte a promuovere azioni concrete di formazione e insegnamento, documenti da presentare alle organizzazioni internazionali e un’azione costante di pressione sui singoli governi per portare il tema della Shoah nella politica contemporanea.
L’annuncio della candidatura italiana è arrivato ai delegati con le parole dell’ambasciatore Minhea Constantinescu, capo della delegazione rumena che coordina il lavoro dell’IHRA per il 2016: “Cari colleghi, è con gran piacere che vi annuncio l’intenzione dell’Italia di proporsi per la presidenza dell’International Holocaust Remembrance Alliance per il 2018”. È all’attuale presidenza dell’IHRA che vanno presentate le candidature, la Svizzera presiederà i lavori nel 2017 e la proposta italiana verrà valutata a novembre, in occasione della prossima riunione plenaria che si terrà a Iasi, in Romania. Ma il sostegno alla candidatura – che dovrà essere approvata all’unanimità, come all’unanimità vengono prese tutte le decisioni dell’IHRA – è già arrivato da molte parti. Oltre all’ambasciatore Costantinescu, che ha scritto a tutti i delegati che la candidatura italiana ha il suo pieno sostegno, l’Ambasciatore De Bernardin ha raccontato con soddisfazione come le reazioni siano state immediate e più che positive: “Ovviamente siamo in uno stadio in cui non è possibile dare nulla per scontato, e la presidenza 2018 verrà attribuita solo a novembre, ma posso confermare che le premesse sono positive, e la decisione di candidarsi è espressione riconosciuta di una sensibilità e di un impegno che sono oggetto di apprezzamento esplicito da parte delle delegazioni IHRA. Si tratta di un foro particolare, di una rete che è in grado di fare un lavoro importante sia di scouting che di preparazione del terreno quando sono necessarie prese di posizione anche importanti, come è stata la recente assunzione della definizione operativa di antisemitismo, che ritengo sia un passo di cui prendere nota”. L’ipotesi della candidatura italiana, di cui Kathrin Meyer – segretario esecutivo dell’IHRA – aveva già parlato a Pagine Ebraiche a gennaio, in Italia per incontrare il ministro Giannini insieme al capo della delegazione italiana, è nata in seno a una riflessione congiunta, portata avanti dal Miur e dalla Presidenza del consiglio, istituzioni coinvolte entrambe sia per ruolo istituzionale che data la rilevanza della materia. “La responsabilità politica – specifica De Bernardin – viene così assunta da tutto il Governo e dalla Presidenza del Consiglio, e non è solo del Ministro Giannini, che pure ne è la prima artefice insieme al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, che oltre a fungere da Segretario del Consiglio dei Ministri presiede anche il comitato che coordina le celebrazioni per il Giorno della Memoria, ed ha una lunga tradizione di sensibilità per questi argomenti”.
La delegazione italiana è ora impegnata nella preparazione del programma di attività che verranno proposte e presentate, in cui andranno sottolineate soprattutto le idee conduttrici dell’auspicato anno di presidenza italiana in cui, come ha dichiarato De Bernardin, ci sarà anche l’occasione di riflettere, in sieme a tutte le istituzioni che saranno coinvolte nelle iniziative sul suolo e sulle responsabilità italiane. Che non sono piccole e che non possono essere dimenticate.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(8 luglio 2016)