“Un segnale all’Europa”
“Mi sembrerebbe del tutto legittimo che si tenessero immediatamente elezioni politiche anticipate”. Intervistata dal Corriere, la leader del Fronte Nazionale francese Marine Le Pen sostiene in pieno la linea del suo alleato italiano Matteo Salvini. Sul referendum la sua posizione è questa: “È un avvenimento molto importante, che contribuisce alla presa di coscienza dei popoli europei sulle politiche di austerità imposte dall’Unione. La vittoria del No e il rigetto massiccio di questa visione per noi sono un segnale estremamente positivo, che indica la nascita di un nuovo movimento popolare. L’obiettivo oggi è difendere gli interessi dei popoli, e smettere di tutelare quelli delle banche”.
Fuori dall’Italia, accompagnati alla frontiera, espulsi, ricacciati da dove arrivano, deserto, bidonville, miseria comunque. Sul tema dei migranti questa è “la linea dura dei Cinque Stelle che affiora”, scrive Repubblica riallacciandosi a un’intervista concessa al quotidiano da Alessandro Di Battista, uno dei leader e personaggi più mediatici del Movimento, che aveva affermato: “Chi è privo di diritto d’asilo in questo momento storico deve essere espulso”.
Linea dura o tolleranza, dialogo o muscoli? Di Battista, con la sua frase sulle espulsioni, “sembra sciogliere il nodo”.
È allarmante la situazione descritta da Paolo Berizzi nel suo ampio reportage su Repubblica su una comunità di naziskin attiva in Lombardia: i Do.ra, acronimo della Comunità militante dei dodici raggi (i raggi del Sole nero, simbolo del castello tedesco di Wewelsburg, sede operativa delle SS). “Quattro anni di vita sottotraccia. Formalmente ‘associazione culturale’. In pratica – scrive Berizzi – un micro pezzo di popolazione varesotta che, 71 anni dopo la fine del regime nazista, prospera sugli orrori incisi nella storia”.
È morto a Praga il tipografo ebreo Adolf Burger, che fu costretto dal Terzo Reich a stampare sterline false. Aveva 99 anni ed era sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, esperienza terribile raccontata in due libri. L’opera di falsificazione cui prese parte fu lanciata nel lager di Sachsenhausen in cui era recluso. “La più grande nella storia, chiamata in codice ‘Operazione Bernhard’ con l’obiettivo di far crollare l’economia inglese” ricorda tra gli altri il Tempo.
Sul Foglio, un approfondimento del docente universitario Giorgio Napolitano dedicato al funzionamento del sistema giudiziario in Israele. “In Israele – spiega Napolitano – molte delle questioni che animano il dibattito pubblico e l’agenda politica assumono una rilevanza giuridica del tutto straordinaria e peculiare. Capita così facilmente che l’attualità irrompa nelle discussioni con gli studenti del corso di Comparative administrative law che ho tenuto alla Radzyner Law School dell’Interdisciplinary Center di Herzliya, la più importante università privata in Israele, molto attiva anche sul fronte della internazionalizzazione”.
Due le proposte editoriali di grande interesse presentate oggi sui giornali. Il commercio interculturale. La diaspora sefardita, Livorno e i traffici globali in età moderna (ed. Biella), una ricerca di Francesca Trivellato sulla comunità sefardita della città labronica – a parlarne è il Corriere; Se avessi una piccola casa mia (ed. La nave di Teseo), un libro di memorie della figlia di Giorgio Bassani.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(9 dicembre 2016)