Stati Uniti-Israele
Il punto più basso

rassegnaSui giornali oggi in edicola pochi dubbi sul fatto che, con l’intervento di aperta condanna degli insediamenti delle scorse ore, si sia toccato il punto più basso delle relazioni tra Stati Uniti e Israele. “Difficile trovare nella memoria storica americana parole così dure contro il governo israeliano, come quelle pronunciate ieri da John Kerry” osserva il Corriere. “Dichiarazioni di inusuale durezza, poco diplomatiche e irrituali per un’amministrazione in uscita” scrive il Sole 24 Ore.
Le parole del segretario di Stato uscente e il successivo tweet di Donald Trump (“Sii forte Israele, tra poco arrivo”) sono oggi analizzati da numerosi opinionisti. Secondo Gianni Riotta (La Stampa), Kerry ha lanciato un monito “da editorialista deluso, non da diplomatico di ferro: senza uno Stato palestinese Israele perde l’identità ebraica o la democrazia”.
“Questo discorso altro non è, nei fatti, che la conferma del retaggio del suo presidente: dopo aver per la prima volta nella storia americana confermato, astendendosi, un voto dell’Onu che condanna Israele, ha lanciato Kerry come un missile contro l’unico stato democratico e laico del Medio Oriente” sostiene invece Fiamma Nirenstein sul Giornale.

Sono una decina le perquisizioni fatte dagli investigatori di diverse questure italiane nelle case di vecchie conoscenze, compagni di carcere e complici di Anis Amri, quando l’attentatore di Berlino era soltanto un criminale comune. I poliziotti della Digos di Milano, spiega il Corriere, hanno ricostruito tutti i legami della ‘prima vita’ di Amri, “prima che andasse in Germania e si mettesse sul cammino della jihad nei dintorni di Dortmund”.
Rafforzato intanto il piano sulla sicurezza del Viminale: più controlli su treni e in stazioni.

Sul Messaggero, Mario Avagliano presenta gli ultimi scritti di Adolf Hitler dal bunker (Il mio testamento politico, ed. Rizzoli) e l’opera di ricostruzione dello storico Sven Kellerhoff sulla genesi del Mein Kampf (Il libro segreto di Hitler, ed. Rizzoli).
Sul Manifesto, Lia Tagliacozzo parla invece del progetto di Marsilio, libro e dvd, dedicato alle presenze televisive di Primo Levi (Il veleno di Auschwitz. Il volto e la voce. Testimonianze in tv)

Inaugurando ad Anacapri la mostra ‘Today’s Israeli Icons’, dedicata a 18 protagonisti della cultura israeliana contemporanea, la cantante Noa ha commentato l’attualità politica del suo paese. “La condanna dell’Onu ai nuovi insediamenti – ha detto l’artista, le cui parole sono riportate dal Mattino – ha fatto perdere la testa alla destra israeliana, ma credo che alla fine non potranno andare contro la comunità internazionale. E quindi, non accadrà nulla”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(29 dicembre 2016)