Dalla maratona per la Memoria alle musiche per non dimenticare
In occasione del 27 gennaio sono diverse le iniziative organizzate in tutta Italia per non dimenticare la Shoah. Un programma in cui per la prima volta si inserisce il progetto di Run for Mem, una corsa di 10 e 3 chilometri attraverso i luoghi della Memoria che si terrà il prossimo 22 gennaio a Roma, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei ministri e in collaborazione con l’Associazione Maccabi Italia e la Maratona di Roma. A presentare oggi quella che è una novità a livello europeo, il Messaggero, che richiama le parole della presidente dell’Unione Noemi Di Segni per spiegare il senso dell’iniziativa: “La vita continua e con questa va trasmessa la forza di sopravvivere e di raccontare quanto accaduto affinché non si ripeta mai più. Lo faremo attraverso un percorso nel quale incroceremo la storia”. Il quotidiano poi apre ricordando un’altra iniziativa importante legata al 27 gennaio, ovvero il concerto per il Giorno della Memoria che si terrà il 26 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma: si intitola “Serata colorata”, lo stesso nome che aveva nel campo di internamento di Ferramonti, in provincia di Cosenza, in cui i musicisti prigionieri suonavano in una baracca. E il 26 quei brani saranno suonati da un cast di artisti internazionali. “La Shoah non è la nostra identità, – spiega l’organizzatrice Viviana Kasam alla giornalista Francesca Nunberg – non c’è alcun merito ad essere stati delle vittime. Rischiamo di trasformare di nuovo i morti in numeri: per questo usiamo la musica, perché restituisce l’anima delle persone”.
Parigi, appello per i due Stati. Oggi più che mai bisogna impegnarsi per una soluzione a due Stati e astenersi da passi unilaterali. Questo il sunto del documento firmato dagli oltre 70 rappresentanti diplomatici presenti ieri alla Conferenza per la pace in Medio Oriente, incentrata sulla questione del conflitto tra israeliani e palestinesi. Un summit a cui non hanno partecipato le parti, con Gerusalemme in aperta polemica con la Francia – promotrice dell’evento – per le sue posizioni considerate schiacciate su quelle palestinesi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ricorda La Stampa, ha definito inutile l’incontro di Parigi ma il testo prodotto da quest’ultima, scrivono alcuni media israeliani, sembra essere meno severo di quanto ci si potesse aspettare. Non vi è ad esempio, nonostante le richieste di alcuni paesi arabi, nessun accenno di censura alla possibilità che il prossimo presidente Usa Trump sposti come promesso da Tel Aviv a Gerusalemme l’ambasciata americana. Ancora La Stampa spiega invece il ruolo del governo di Roma all’interno della Conferenza: “Alfano ha insistito sul ruolo dell’Italia, determinante nel far emergere una ‘posizione equilibrata’. Per il titolare della Farnesina, il problema del Medio Oriente non può ridursi agli insediamenti israeliani: ‘C’è il tema di chi incita alla violenza e chi considera eroi o martiri i terroristi. Finché sarà così, non ci sarà pace e sicurezza in Israele’. Alfano ha ribadito infine la necessità di negoziati diretti”. Il quotidiano torinese parla poi di una presunta preoccupazione da parte di Gerusalemme che il testo della Conferenza possa diventare una nuova risoluzione Onu sfavorevole a Israele ma, a ridosso del cambio alla Casa Bianca, sembra un’opzione difficile.
Milano, il cardinale in sinagoga. Per la prima volta il cardinale di Milano Angelo Scola si recherà in visita domani alla Sinagoga di via Guastalla. Lo farà alla vigilia della scadenza del mandato, spiega Repubblica Milano, in occasione della 28ma Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cristiani ed ebrei, che da diversi anni è curata dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano. Alle 19 Scola farà visita ad Alfonso Arbib, rabbino capo della città e presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia. “Una visita di alto valore simbolico, – scrive Repubblica – come un abbraccio fraterno tra le due comunità a testimoniare l’impegno delle due religioni per la pace nel mondo”.
La Memoria e il cinema. Repubblica racconta il nuovo film del regista Sergei Loznitsa, Austerlitz che immortala le persone che vanno in visita sui luoghi della Memoria. Un preoccupato sguardo sul pericolo che questi luoghi vengano vissuti come attrazioni turistiche e non ne venga compreso il significato. Di Nebbia in agosto di Kai Wessel (dal 19 nei cinema con Good Films) e di II viaggio di Fanny di Lola Doillon racconta invece La Stampa.
“Islam in Italia, servono più controlli”. Secondo Maryan Ismail, antropologa italo-somala ed ex dirigente Pd intervista dal Giornale, è necessaria la formazione, certificazione e la creazione di un albo per gli imam italiani in modo da aver maggiore controllo su eventuali predicatori d’odio.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(16 gennaio 2017)