Le Pen: “Usciamo dalla Ue”

rassegna“Padroni a casa nostra”. Un coro che è risuonato varie volte ieri, a Lione, durante il comizio di Marine Le Pen. Centoquarantaquattro gli impegni di governo presentati al suo elettorato e ai 3mila militanti che hanno gremito la sala. Tra quelli che hanno ottenuto maggior consenso tra i presenti l’uscita del paese dall’Unione Europea e dalla Nato. “Una miscela esplosiva di xenofobia, chiusura delle frontiere, patriottismo economico, isolazionismo sul piano internazionale” scrive Repubblica a proposito dei piani della leader del Fronte Nazionale.
Si legge sul Corriere: “Quanto nel comizio del progressista Emmanuel Macron, il giorno prima, sempre a Lione, non c’era rabbia ma fiducia, voglia di proporre e migliorare l’esistente, tanto Marine Le Pen si rivolge ai francesi che amano la Francia ma non questa”.
Per il politologo Dominique Moisi, intervistato dal Corriere, le elezioni francesi diventeranno decisive a livello mondiale. “Dopo la Brexit e la vittoria di Trump in America – sostiene Moisi – la tendenza populista può confermarsi con Marine Le Pen presidente. Se invece vincerà Emmanuel Macron, come io credo sia più probabile, la Francia può diventare un faro di speranza nell’oceano di sconforto occidentale”.

Migranti, la stagione dell’empatia appare tramontata. A rivelarlo è un sondaggio Demos, analizzato oggi da Repubblica, secondo cui, per il 40 per cento degli italiani, gli immigrati sarebbero ‘un pericolo’. Il dato più basso viene rilevato a fine 2012: 26%. Da allora, come si evince dal prospetto Demos, è sempre andato crescendo. “Passata l’emozione suscitata dalla foto di Aylan, il bambino siriano adagiato senza vita sulla spiaggia turca, la paura riprende la sua corsa. Nelle indagini dell’ultimo anno torna stabile sul 40%. Gli sbarchi e il susseguirsi di attacchi terroristici nel contesto europeo – viene spiegato nell’analisi – sollecitano la diffusione del clima di paura”.

Il Foglio riporta oggi alcuni stralci di articoli dalla stampa israeliana. Tra cui un pezzo del quotidiano Israel Hayom, in cui si scrive: “Incredibilmente, un tribunale tedesco ha stabilito che l’attacco con bombe molotov a una sinagoga appena fuori Düsseldorf non costituisce un atto di antisemitismo, ma una forma di legittima protesta politica contro Israele. La stessa sinagoga era già stata attaccata durante la Notte dei Cristalli’. Questa è la triste e pericolosa realtà che si trovano di fronte oggi le comunità ebraiche in Europa, molte delle quali sono costrette a vivere nell’ombra con la paura costante dell’antisemitismo”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(6 febbraio 2017)