In ascolto – Ruth Rubin

Maria Teresa MilanoUn po’ per lavoro, un po’ per curiosità, negli ultimi anni mi sono dedicata a leggere storie di “donne vocali” della storia ebraica, dalla Bibbia a oggi. Donne che nella quotidianità hanno cantato per i propri figli segnandone le tappe importanti della vita o che hanno scelto di usare la voce per professione e hanno portato al grande pubblico le melodie e le lingue della diaspora. Abbiamo a disposizione documenti, racconti, memorie e pur con qualche difficoltà possiamo tracciare a grandi linee i contorni di questo “fenomeno”.
Ci sono voci conosciute un po’ da tutti, anche da chi non si occupa in modo specifico di musica o di storia e cultura ebraica, altre invece che nonostante l’importanza fondamentale del loro contributo, sono rimaste per certi versi ai margini, come ad esempio quella di Ruth Rubin, studiosa e musicista, una donna che ha impresso un nuovo corso agli studi sulla tradizione musicale ashkenazita.
Ruth Rubin nasce Rifkele Royzenblatt a Montreal nel 1906 da ebrei immigrati dalla Bessarabia, cresce in un ambiente multilingue ma quando a soli nove anni incontra il grande scrittore Shalom Aleichem, si innamora dell’yiddish, a cui dedicherà tutta la vita. Nella Seconda guerra mondiale traduce e pubblica i diari recuperati nei ghetti e inizia la sua missione di raccogliere e custodire la memoria delle canzoni popolari dell’ebraismo est europeo. Nel 1945 incide una serie dei brani per la Folkway Records e tiene conferenze per istituzioni religiose ed educative. Negli anni 50 e 60 escono i suoi saggi e nel 1976 consegue il PhD con una tesi sulle canzoni delle donne ebree. La sua vita è segnata dai lutti: perde il papà quando è bambina, le muore un figlio di soli 22 anni e resta vedova negli anni 70. Ruth è sola e si dedica anima e corpo alla sua ricerca, scrivendo, traducendo molte canzoni yiddish in inglese e cantando, per dare voce alla secolare tradizione della musica ebraica dell’Est Europa. In 50 anni di carriera raccoglie 2000 canzoni e il suo lavoro è una pietra miliare nel movimento di rivitalizzazione della canzone in yiddish a livello mondiale.
Oggi la ascoltiamo con Pete Seeger, un gigante della musica tradizionale americana.

Maria Teresa Milano

Consiglio d’ascolto: