Iron Dome sventa la minaccia

rassegnaSventati, grazie al sistema difensivo Iron Dome, numerosi attacchi lanciati nelle scorse ore dalla Striscia di Gaza contro Israele. Su Repubblica, in breve, si racconta il precedente bombardamento di postazioni di Hamas nella notte tra sabato e domenica dopo che era stata sabotata una barriera di sicurezza al confine. Il quotidiano segnala anche l’apprezzamento negli ambienti governativi per la nomina di John Bolton a capo della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma anche l’opinione dell’ex ministro della Difesa Shaul Mofaz. Afferma quest’ultimo: “Conosco Bolton, era ambasciatore all’Onu, cercò di convincermi che Israele doveva attaccare l’Iran. Non credo che questa cosa fosse intelligente”.

Una 85enne sopravvissuta alla retata del Vel d’Hiv è stata uccisa nel suo appartamento. Diverse le coltellate che sono state contate sul corpo carbonizzato della donna, che più volte sarebbe stata minacciata da un uomo. Per le associazioni francesi in lotta contro l’antisemitismo nessun dubbio sulla matrice del delitto, che appare simile a quello recente di Sarah Halimi (brutalmente uccisa da un giovane arabo).
Il Crif, il massimo organo di rappresentanza degli ebrei d’Oltralpe, chiede “trasparenza”. La notizia per il momento non appare su siti di informazione italiani.

Roma blindata, per questioni di sicurezza, in vista della Pasqua. È allarme in particolare per i propositi terroristici di un cittadino tunisino, anche se la famiglia smentisce con forza. Il monitoraggio è comunque intenso. “Dal 2015 a oggi – scrive il Corriere – gli obiettivi sensibili solo a Roma sono diventati più di quattromila, quattrocento dei quali principali: monumenti, basiliche, sedi diplomatiche, ministeri, ma anche luoghi di aggregazione e di culto in generale. Massima attenzione quest’anno alle processioni religiose organizzate un po’ dappertutto, anche nei centri sul litorale e dei Castelli romani”.

Grande attenzione è dedicata alla manifestazione degli studenti americani contro le armi. Il Corriere tra gli altri dedica un ritratto al 18enne Ryan Deitsch, che con il telefonino aveva ripreso i momenti salienti della strage di Parkland e che da allora è diventato presenza fissa sui media statunitensi. “18 anni, è cresciuto in una famiglia di ebrei osservanti. Dopo aver affrontato ruvidamente il senatore repubblicano Marco Rubio, è diventato interlocutore privilegiato dei parlamentari a Capitol Hill. Sta spingendo per dare una prospettiva sempre più politica al movimento. Su due livelli. Da una parte controbilanciando l’azione di lobby della Nra; dall’altra – si legge – attivando la mobilitazione degli studenti e degli insegnanti in vista del voto”.

Su La Stampa una pagina è dedicata al lavoro di Francesco Lotoro, il pianista pugliese che da 30 anni studia, archivia e fa rivivere la musica concentrazionaria. L’occasione è un prossimo concerto in Israele, per il 70esimo anniversario dalla fondazione dello Stato. Dice Lotoro: “Le composizioni dei campi di concentramento sono un patrimonio mondiale, un’eredità per quegli artisti che, nonostante abbiano perso la libertà nelle circostanze più inimmaginabili, hanno perseverato attraverso la musica. Attraverso il concerto ci stiamo impegnando per ridare vita e dignità a questi artisti”.

Sul Corriere, in un editoriale, Pierluigi Battista attacca l’ipocrisia di chi finge di non vedere i crimini compiuti in molti paesi arabi e riversa una indignazione a senso unico contro Israele. “Il solito silenzio e il solito imbarazzo di chi non ha più a cuore la democrazia. Tutto il resto – sostiene – ne è la conseguenza”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(26 marzo 2018)