Parigi, migliaia in piazza
contro l’antisemitismo
Migliaia di partecipanti alla marcia bianca promossa dal Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, per ricordare Mireille Knoll. “In piazza – riporta il Corriere – ci sono tanti ebrei con la kippà, qualcuno avvolto nella bandiera israeliana, e tantissimi concittadini di ogni confessione. Lo scopo della marcia era dimostrare che l’antisemitismo non è un problema che riguarda solo gli ebrei ma tutti i francesi”.
Forte contestazione alla leader dell’ultradestra Marine Le Pen, fischiata e insultata al pari del leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon. Entrambi hanno dovuto lasciare il corteo. Il Crif, scrive Repubblica, ha sempre preso le distanze dal Front National, accusato di propagandare “l’odio dell’altro e il rifiuto dello straniero” e di riunire “notori antisemiti”. A Mélenchon invece viene contestata “l’adesione alla campagna Bds di boicottaggio contro Israele”.
Sul dorso romano di Repubblica, tra gli altri, una fotonotizia della mobilitazione della Comunità ebraica in sinagoga. Alla serata, cui sono intervenuti la presidente Ruth Dureghello e il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, erano presenti tra gli altri la sindaca Virginia Raggi, la sottosegretaria a Palazzo Chigi Maria Elena Boschi e la ministra Marianna Madia. Il quotidiano sottolinea l’apprezzamento espresso dalla Dureghello per la nota di solidarietà della Grande Moschea e l’invito rivolto alla Raggi di esporre per un mese la foto di Mireille in Campidoglio.
Osserva David Bidussa, sul Sole 24 Ore, ricordando come la donna fosse sfuggita in gioventù al rastrellamento del Vel d’Hiv: “La Francia scopre che l’antisemitismo è un fatto. Lo scopre perché improvvisamente quel nervo scoperto di una conflittualità profonda che attraversa la sua società non è più riducibile a un conflitto o alla rabbia sociale delle periferie, ma tocca la sua storia”.
L’arresto del reclutatore jihadista a Torino e l’allerta sicurezza per il weekend di Pasqua tengono banco sui giornali. Ampia intervista del ministro uscente dell’Interno Marco Minniti, che a Repubblica dice: “Auspico che l’Italia rimanga una democrazia e una società aperta, come è nella sua natura, nella sua storia e direi nel suo destino. E auspico che l’Europa possa continuare a guardare l’Italia come un Paese che su questioni cruciali e di portata globale come terrorismo, governo dei flussi migratori, questione africana, non aspetta che qualcuno faccia per lei, ma coltiva modelli in grado di costruire il consenso e nuove politiche degli Stati membri”.
Hamas, il gruppo terroristico che governa la Striscia di Gaza, sta preparando una “Grande marcia del ritorno” che da venerdì dovrebbe portare decine di migliaia di palestinesi verso la barriera al confine tra la Striscia e Israele. “Una protesta apparentemente pacifica – scrive Repubblica – che però avrebbe lo scopo di portare centinaia di persone a superare la barriera di confine fra Gaza e Israele, provocando una reazione armata dell’esercito israeliano”.
Eugenio Scalfari, nel presentare un nuovo colloquio con papa Bergoglio, parla in questi termini della Pasqua e del rapporto tra ebraismo e cristianesimo: “Così si conclude la storia di tre anni di predicazione del figlio di Maria e di Giuseppe della tribù di David, che in tre anni ha fondato una religione che in qualche modo continua quella ebraica della Bibbia, ma con nuovi principi che in quei tre anni hanno gettato il seme di una rivoluzione religiosa, ma anche sociale e politica nel bene e nel male, nel peccato e nel perdono, nei delitti e nella misericordia”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(29 marzo 2018)