25 Aprile, unità a rischio
L’Italia si prepara al 25 Aprile, la Festa della Liberazione che ricorda la fine dell’incubo nazifascista grazie al contributo di Alleati e Resistenza. A Roma, con più di una incertezza per via dell’annunciata intenzione di sostenitori della causa palestinese di intervenire al corteo con bandiere e slogan. Una intromissione su cui l’Anpi è chiamata ad esprimersi con fermezza.
“Roma, un altro 25 Aprile di polemiche” titola tra gli altri La Stampa. A Repubblica Roma la presidente della Comunità ebraica cittadina Ruth Dureghello dice: “Il 25 aprile Roma celebra chi ha combattuto per la Resistenza e ha salvato il Paese. Il resto deve restare fuori”.
Preoccupazione per il clima che precede l’anniversario ma più in generale per alcune pulsioni mai sopite nel paese, anche su versanti opposti, è espressa da Piero Cividalli, reduce della Brigata, che in una intervista con La Stampa questo dice dell’Italia: “Mi fa pena e rabbia, perché non abbiamo imparato niente dalle nostre disgrazie. Dopo aver visto l’Italia distrutta dal fascismo, e da una guerra senza senso, non riesco a credere che ci sia ancora gente che lo rimpiange”.
Il regista israeliano Amos Gitai, negli scorsi giorni a Ferrara per un sopralluogo in vista del suo prossimo film, un progetto poi esposto nel corso di una speciale serata al Meis, racconta a Repubblica chi fu Gracia Nasi, la protagonista di questo suo nuovo lavoro. “Un personaggio straordinario: erede di una ricca famiglia di commercianti, nata a Lisbona da marrana, arriva a Ferrara, dove sotto la protezione di Ercole II d’Este può condurre di persona i suoi affari e riscoprire il suo ebraismo”. Da qui, prosegue, “userà le sue ricchezze e le sue energie per mettere in salvo gli ebrei perseguitati dall’Europa cristiana”.
A proposito di identità in bilico, sul Corriere si presenta il saggio Marrani. L’altro dell’altro di Donatella Di Cesare, in uscita oggi con Einaudi. Ad essere sottolineata è la somiglianza delle condizioni “in cui si sono trovati gli ebrei che cercarono di sopravvivere alle persecuzioni spagnole e quelli che si trovarono alle prese con la Germania nazista”. E soprattutto, si aggiunge, “il loro complesso rapporto con la storia, la memoria, il ricordo”.
Deliranti dichiarazioni del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ieri ha affermato: “Il PD vive come gli ebrei negli anni delle Leggi razziali: braccati, umiliati e senza patria. Appare un corpo estraneo nella società italiana” (Corriere in breve, tra gli altri).
Il Giro d’Italia a Gerusalemme, e nel nome di Bartali, non va giù all’ex dirigente del Pci toscano Franco Quercioli. Secondo Quercioli, il cui appello appare in evidenza sul dorso locale di Repubblica, il sindaco di Firenze dovrebbe prendere posizione “su un evento che al nostro ‘Gino’, uomo di pace, non piacerebbe per nulla”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(24 aprile 2018)