Nuove minacce da Gaza
Yahya Sinwar, capo del gruppo terroristico Hamas nella Striscia di Gaza, in un colloquio con un gruppo ristretto di giornalisti stranieri (per l’Italia c’era il Corriere), dice a proposito dell’imminente protesta palestinese in occasione della Nakba – letteralmente “la catastrofe”, il giorno che ricorda la nascita dello Stato di Israele: “Non possiamo prevedere quello che succederà, il popolo di Gaza è ormai una tigre affamata uscita dalla gabbia: a migliaia potrebbero travolgere la barriera”.
Sinwar si dice inoltre certo di non voler aprire con le sue truppe un nuovo fronte a sud solo per sostenere gli iraniani negli scontri attorno alla Siria. “Sanno di non potercelo chiedere in questo momento” dice il terrorista, condannato in Israele a vari ergastoli. E respinge l’accusa che i milioni di dollari affluiti nelle casse di Hamas siano stati usati per riempire depositi di armamenti. Sostiene il leader di Hamas: “Abbiamo irrobustito la forza militare senza toccare un centesimo destinato agli interventi umanitari”.
Resta comunque caldissimo il fronte Israele-Iran. Sottolinea al riguardo La Stampa: “In Israele il segnale che la costante tensione regionale è andata oltre il livello di guardia è l’ordine dell’esercito ai sindaci di aprire i rifugi antimissile”. La vita prosegue comunque dentro binari di apparente normalità. “Benché i raid israeliani sulla Siria, in risposta al lancio di razzi iraniani, siano stati i più aggressivi in decenni – si legge ancora – la leadership politica d’Israele punta a mantenere in casa il business as usual. Il Paese d’altronde è abituato a passare nel giro di poche ore dalla quotidianità all’emergenza bellica”. Ad essere seguita è anche l’evoluzione dei rapporti diplomatici tra i paesi coinvolti. Repubblica definisce Netanyahu e Putin, incontratisi ieri a Mosca, “la strana coppia anti Iran”.
Al Salone del Libro di Torino oggi è il giorno dell’attesa Lezione Primo Levi, con relatori Alberto Cavaglion e Paola Valabrega. “Sullo scrittore e testimone del Novecento ogni anno al Salone (e non solo) ci sono incontri e dibattiti. Più che tributi: ogni volta – scrive La Stampa – c’è qualcosa di inedito, come per pochi altri si moltiplicano studi e ricerche”.
In evidenza, sui dorsi milanesi dei principali quotidiani, la tavola rotonda sugli 80 anni delle Leggi razziste tenutasi ieri nel capoluogo lombardo. “Quelle leggi firmate da un re – ha detto Liliana Segre, Testimone e senatrice a vita – furono come un filo nero lunghissimo cominciato con l’inchiostro delle firme e finito con le rotaie ad Auschwitz”.
Suscita imbarazzi il bomber sfoggiato allo Stadio Olimpico dal leader leghista Matteo Salvini, che ha indossato un giubbetto riconducibile a un movimento di estrema destra legato a CasaPound. “Proprietario – scrive Repubblica – è tale Francesco Polacchi, ex dirigente del Blocco Studentesco, picchiatore politico già condannato e ancora sotto indagine”.
Cinque mesi di carcere (pena sospesa) per un 26enne milanese che il 27 gennaio del 2017 distribuiva volantini “che negavano la Shoah, incitavano l’uomo ‘bianco’ a proteggere moglie, figlie e sorelle dalle aggressioni sessuali degli immigrati e se la prendeva con i commercianti asiatici” (Corriere Milano).
Esordio italiano a Cannes con il documentario (comprodotto dalla Rai) La strada dei Samouni, dedicato a una famiglia di Gaza che molte vittime ha avuto durante l’operazione “Piombo fuso” del 2008. “Un nuovo tassello – lo elogia il Corriere – di un viaggio dentro il cinema e la sua capacità davvero unica di raccontare la Storia riflettendo sui suoi drammi”.
“La drammatica evoluzione del sequestro Moro fu condizionata da un secondo aspetto di politica estera segreta, quello che riguardò i rapporti con i palestinesi”. È quanto scrive Miguel Gotor, sul Fatto Quotidiano. L’ex parlamentare evoca il cosiddetto lodo Giovannone, “stipulato nell’ottobre 1973 con i palestinesi, nei giorni in cui infuriava la Guerra del Kippur tra Israele ed Egitto”.
Una mappa che connetta i luoghi ebraici della città e una pubblicazione scientifica per il grande pubblico sul cimitero medievale di via Orfeo scoperto in novembre. Questi, riporta il dorso bolognese del Corriere, i due progetti lanciati ieri nel capoluogo emiliano durante la tavola rotonda “Bologna ebraica. Storia e patrimonio della città”.
In uscita il saggio “Israele. L’ultimo stato europeo” di Giulio Meotti. Il Foglio pubblica un estratto della lettera aperta di Boualem Sansal, scrittore algerino che sottolinea: “La sua opera arriva al momento giusto”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(11 maggio 2018)