Gaza, minaccia dal mare

rassegnaLa situazione nuovamente critica al confine tra Israele e Striscia di Gaza con l’attacco sferrato ieri mattina da Hamas – ad essere colpito, per fortuna senza vittime, anche il cortile di un asilo nido di Sderot – e la risposta israeliana, volta a neutralizzare alcune postazioni del gruppo terroristico, lascia immaginare altre giornate di tensione.
“A sera la battaglia aerea si placa – scrive La Stampa – ma la Marina israeliana intercetta un peschereccio che cercava di forzare il blocco per unirsi a una flottiglia internazionale ora al largo di Cipro. Diciassette attivisti vengono arrestati. È un nuovo fronte. Anche perché Israele teme infiltrazioni di commando a bordo di gommoni, come quello che nel 2014 riuscì quasi ad attaccare il kibbutz di Zikim”.
Nella notte nuovi lanci di razzi da Hamas. E le sirene che sono risuonate in molte località israeliane vicine a Gaza.
Dedicato a Gerusalemme il numero del settimanale 7 in edicola domani. A raccontare la città da una prospettiva ebraica (insieme a monsignor Pierbattista Pizzaballa e al libraio palestinese Mahmoud Muna, che proporranno la loro visione) sarà la giornalista Rossella Tercatin. Spiega il direttore Beppe Severgnini sul Corriere: “Non abbiamo proposto un dibattito; abbiamo chiesto di raccontarci la città che abitano e che amano. Cos’è, per voi, Gerusalemme? Le risposte sono dirette e sincere: leggetele con attenzione”.

Un nuovo attentato scuote l’Europa. “Un piccolo criminale, senza più rapporti con la famiglia, originario del paesino della birra trappista Rochefort in carcere dal 2003 per reati comuni legati a furti e droga che proprio in cella ha sposato la fede musulmana fino a radicalizzarsi”. Così Repubblica descrive l’inquietante profilo del belga Benjamin Herman, che ieri ha ucciso due poliziotte e un passante nel centro di Liegi al grido di Allah u Akbar. “Una storia – si legge – che sembra mischiare malavita, violenza e rabbia incanalate nella radicalizzazione e sfociate nell’attacco terroristico”.
Il Foglio apre sull’argomento ricordando le preoccupazioni della Comunità ebraica belga a proposito della crescente minaccia jihadista.

Grande la commozione suscitata a Roma e in tutto il paese dalla scomparsa di Alberto Mieli, uno dei Testimoni italiani della Shoah più attivi. “Non si è mai risparmiato nel narrare quell’orrore affinché giovani e adulti non dimenticassero la tragedia dell’Olocausto” scrive Il Messaggero. “Si chiamava Alberto Mieli – spiega Repubblica – ma per tutti nel quartiere ebraico era Zi Pucchio”.

Avvenire dedica una pagina alla mostra su Bruno Zevi al Maxxi di Roma. “Il concetto di eresia – si afferma – è il cuore del pensiero zeviano. Eresia, come cultura critica. Ora il Maxxi celebra il grande maieuta nel centenario della nascita riepilogando le sue idee e illustrando il suo impegno di difensore del linguaggio moderno”.

Roman Abramovich cittadino di Israele. Il patron del Chelsea abiterà a Neve Tzedek, il quartiere più lussuoso di Tel Aviv. Scrive il Corriere: “Il governo di Benjamin Netanyahu acquisisce questo nuovo cittadino speciale mentre sta cercando di coltivare un rapporto ancora più stretto con lo Zar”. Avigdor Liberman, il ministro della Difesa, è infatti volato a Mosca per discutere della situazione in Siria. Gli israeliani, si legge, “sembrano aver convinto i russi che la presenza militare iraniana è nociva per tutti”.

“Offese agli ebrei? Non dobbiamo dare peso a queste cose”. Non convincono le parole del sindaco di Genova, Marco Bucci, a proposito dei deliri antisemiti sui social di un estremista di destra vicino ad alcuni esponenti della maggioranza (dorso locale di Repubblica). Negli scorsi giorni era intervenuto anche il presidente della Comunità ebraica cittadina Ariel Dello Strologo, annunciando vie legali contro l’estremista.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(30 maggio 2018)