Bassani e la Costituzione
protagonisti alla Maturità

rassegnaI diversi volti della solitudine nell’arte e nella letteratura” è stata la traccia più scelta dagli studenti italiani nella prima prova della Maturità 2018. Al secondo posto, l’analisi di un brano tratto dal Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani: una scelta, quella dello scritto bassaniano incentrato sul periodo delle Leggi razziste in Italia, applaudita oggi dai quotidiani italiani così come quella di proporre l’articolo 3 della Costituzione dedicato all’uguaglianza. Corriere e La Stampa, tra gli altri, propongono dei brevi approfondimenti dedicati a ciascuna traccia e scritti da firme dei rispettivi quotidiani. Repubblica chiede invece una valutazione alla senatrice a vita e Testimone della Shoah Liliana Segre, che aveva già espresso ieri a Pagine Ebraiche il suo giudizio positivo: “il brano tratto dal libro di Bassani che racconta l’emarginazione degli ebrei italiani dopo le Leggi del ’38, ma anche la proposta sull’articolo 3 della Costituzione che sancisce il principio di uguaglianza. Due temi che vanno insieme e che vanno onorati e rispettati”, spiegava Segre che a Repubblica ricorda l’indifferenza di maestri e compagni di classe di fronte alla sua espulsione da scuola. Un’indifferenza, sottolinea Segre, ancora presente nella nostra società: “Anzi, adesso è più colpevole. Allora non essere indifferenti era una scelta pericolosa contro una dittatura, per questo onoro tantissimo gli antifascisti o gli “Imi”, i militari italiani che hanno scelto di star nei campi quando potevano trovarsi altrove. Oggi che non c’è scelta da fare, in democrazia, essere indifferenti è più grave”. Tornando alle tracce della Maturità, i giornali (Quotidiano Nazionale e Gazzetta del Mezzogiorno) sottolineano le parole della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni che ha parlato di “Una scelta altamente significativa” in riferimento al brano su Bassani ma anche a quello sulla Costituzione. La scrittrice e giornalista Lia Levi (Secolo XIX), in corsa per il Premio Strega 2018, plaude alla scelta di usare la letteratura per parlare del tema delle Leggi razziste: “Dal libro di Bassani è tratta una scena incisiva e bellissima che vale più di qualsiasi trattato storico. – scrive Levi – C’è un ragazzo ebreo, il protagonista, da sempre frequentatore della Biblioteca di Ferrara che poi, di colpo, riceve lo schiaffo di un’espulsione davanti al pubblico”.

Consiglio Onu per i Diritti umani, troppi pregiudizi. Corriere e Foglio commentano la scelta degli Stati Uniti di abbandonare il Consiglio Onu per i Diritti umani, considerato dall’amministrazione Usa di parte e pieno di pregiudizi contro Israele. “L’Unhrc, questa la sigla del consiglio, ha sempre funzionato in modo distorto: – riporta il Corriere – egemonizzato da Paesi spesso governati da dittatori assai poco rispettosi dei diritti umani, ha fatto della condanna di Israele la sua costante”. Nei suoi primi dieci anni di attività questo organismo dell’Onu, ricorda ancora il quotidiano, ha condannato 68 volte Israele, 20 volte la Siria, 9 volte la Corea del Nord, 6 volte l’Iran “e mai altri Paesi come Venezuela, Arabia Saudita e Cina che in materia di diritti umani non hanno di certo tutte le carte in regola”.

Roma antifascista. L’amministrazione a Cinque Stelle pensa di inserire nel nuovo Statuto della Capitale il principio che Roma è antifascista. La modifica dovrebbe essere approvata prima dell’estate. Una volta codificato, il pilastro della nuova Costituzione capitolina eviterà il ripetersi di situazioni come quella verificatasi giovedì scorso, quando è passata la mozione di FdI per intitolare una strada a Giorgio Almirante, ex segretario del Msi (Corriere Roma).

Oz e i traditori. La Stampa pubblica un inedito dello scrittore israeliano Amos Oz definendolo un “elogio dei traditori”. “Spesso vengono chiamati così gli uomini che sono capaci di cambiare”, scrive Oz citando a titolo di esempio il profeta Geremia.

Torino, lo stop al seminario. Il rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani ha revocato l’utilizzo di uno spazio in cui un gruppo di studenti dell’ateneo avrebbe dovuto tenere ieri una iniziativa denominata “Ebrei italiani, fascismo e sionismo” intrisa di odio e pregiudizio nei confronti della comunità ebraica e dello Stato di Israele. A darne notizia oggi La Stampa Torino.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked