“Una super Lega
per liberare i popoli”
“Una super Lega per liberare i popoli”. È l’aspirazione del ministro dell’Interno e segretario della Lega Matteo Salvini, intervenuto al tradizionale incontro di Pontida. Il primo a memoria di leghista, scrive La Stampa, “senza Umberto Bossi e Roberto Maroni, ormai archiviati entrambi a padri nobili ma remoti e come tali omaggiati dal segretario attuale, nonché vicepremier, ministro dell’Interno, anima del governo e spauracchio dell’Europa intera”.
A un anno dalla morte, Simone Veil è stata accolta nel Pantheon. ll presidente francese Emmanuel Macron, che fortemente ha voluto questo riconoscimento tra i Grandi del paese, ha auspicato che sia di ispirazione per il rilancio dell’Unione Europea. “Glielo dobbiamo – le sue parole, riportate tra gli altri da Repubblica – non dobbiamo lasciare che i dubbi e le crisi che colpiscono l’Europa sminuiscano la vittoria che abbiamo avuto negli ultimi settant’anni sulle divisioni dei secoli passati”.
Dalle porte chiuse in gioventù dopo l’entrata in vigore delle Leggi razziste all’impegno oggi da senatrice a vita: sul Fatto Quotidiano un’ampia intervista a Liliana Segre. A proposito della sua attività a Palazzo Madama dice: “Mi impegnerò contro i ‘discorsi dell’odio’ e per introdurre l’insegnamento dell’educazione civica fin dalla prima elementare. Poi vorrei che fosse reso obbligatorio l’insegnamento del 900 nell’ultimo anno di ogni ciclo scolastico”. E del nuovo governo: “Una parte mi è misteriosa, dunque cercherò di capire. Senza pregiudizi”.
Ivrea nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, anche nel nome di Adriano Olivetti. “Padre ebreo, madre valdese, antifascista, Olivetti potrebbe sembrare anti-italiano. È invece uno dei protagonisti della Ricostruzione del nostro Paese: perché – si legge sul Corriere – accanto agli ingegneri, assume i migliori scrittori e intellettuali”.
La geotecnologia come terreno di sfida tra vecchie e nuove potenze. Alla ribalta, segnala La Stampa, “Paesi poco influenti secondo il vecchio schema geopolitico, da Israele alla Corea del Sud e anche Svezia, India e Giappone”.
Migliaia di siriani in fuga da Dara’a, assediata dalle forze governative. In tanti si sono assiepati ai confini di Giordania e Israele, percepiti come paesi sicuri. “I governi dei due Stati hanno inviato al confine materiale umanitario: centinaia di tende, quintali di medicinali e di scorte di cibo e acqua. Ma – scrive Repubblica – hanno respinto l’ipotesi di ulteriori aperture”. Sulla vicenda è intervenuto personalmente il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha ricordato come in questi anni il paese abbia “assistito e curato migliaia di siriani colpiti dalla guerra civile”. L’intenzione però è di “non aprire le frontiere a un flusso massiccio”.
Sul Corriere Claudio Magris parla della riedizione di Mitteleuropa di Friedrich Naumann, del 1915, ripubblicato da Aragno. “La Mitteleuropa di oggi – scrive Magris – è quella che lui descrive e analizza, con muri che vengono rialzati di nuovo, con feroci dissidi o ambigue alleanze che dissolvono l’humanitas sovranazionale e quella apertura temeraria al futuro e alle nuove forme di conoscenza, di arte e di scienza”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(2 luglio 2018)