Gaza, la tregua violata

rass stampaDuecento i razzi lanciati e i colpi di mortaio esplosi nel solo fine settimana da Gaza contro Israele. Il bilancio è di quattro feriti, con le sirene d’allarme che sono risuonate a lungo nelle città meridionali del paese. Nel timore di una recrudescenza dei combattimenti con Hamas, spiega La Stampa, “Israele ha richiamato in servizio riservisti addetti alle postazioni dello scudo anti-missili”. Il governo ha anche dato indicazioni alle forze armate di impedire (“anche con il fuoco, se necessario”) ulteriori lanci di aquiloni incendiari.

Confronto aperto in Israele sulla cosiddetta “Legge della nazione”, dedicata al tema dell’identità ebraica del paese. Scrive al riguardo Repubblica: “C’è chi ha paragonato questo disegno di legge ‘all’apartheid sudafricana’. Altri addirittura alla ‘fine della democrazia in Israele’. Ma il premier Benjamin Netanyahu l’ha ripetuto più volte: ‘È la maggioranza che decide’. Da giorni in Israele si litiga”.
C’è un passaggio della legge, viene scritto, “che ha allarmato in molti”. E cioè quello in cui si afferma il seguente concetto: “Autorizzare una comunità composta da persone che hanno la stessa fede e nazionalità a mantenere il carattere esclusivo di quella comunità”. A detta dei suoi critici, “aprirebbe la strada a quartieri ‘per soli ebrei’, a segregazioni, a discriminazioni religiose e razziali, soprattutto nei confronti della comunità araba in Israele e Cisgiordania”.

Il maxi trafugamento di documenti segreti sul programma atomico iraniano, realizzato in gennaio dal Mossad, torna d’attualità. “Un’azione coordinata al secondo, con gli 007 israeliani impegnati a superare porte blindate, allarmi e le corazze di 32 casseforti con una lancia termica capace di raggiungere i 3.600 gradi” scrive il Corriere. Negli scorsi giorni alcuni giornali, tra cui il New York Times, hanno potuto esaminare una selezione del materiale sottratto a Teheran. “II quotidiano Usa ne riferisce dettagliatamente facendo però notare come i documenti, giudicati autentici dalle intelligence Usa e britannica, si riferiscano al passato, agli anni precedenti l’accordo siglato a Vienna nel 2015 e che dopo quella data tutto si sarebbe fermato. Ma – sottolinea il Corriere – il condizionale è d’obbligo”.

Don Pietro Pappagallo, sacerdote eroe che fu trucidato alle Fosse Ardeatine, è stato proclamato “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad Vashem per aver messo a rischio la propria vita per salvare quella di ebrei perseguitati dal nazifascismo. Il Corriere, nel dare la notizia, ricorda la medaglia d’oro al merito civile assegnatagli in memoria dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi perché “durante l’occupazione tedesca collaborò intensamente alla lotta clandestina e si prodigò in soccorso di ebrei, soldati sbandati, antifascisti e alleati in fuga dando loro aiuto per nascondersi e rifocillarsi”.

Due turisti ungheresi sono stati arrestati mentre tentavano di rubare alcuni mattoni del crematorio di Birkenau. A parlarne è Libero, che nello stesso articolo ricorda la funzione educativa dei Viaggi della Memoria citando l’esempio di quello annualmente organizzato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’UCEI e il supporto della Fondazione Museo della Shoah di Roma.

Il Foglio, nel suo inserto, segnala un articolo di First Things secondo cui l’Ungheria sarebbe tutt’altro che ostile agli ebrei e anzi “uno dei pochi amici di Israele nella diplomazia mondiale”. E un altro del Times of Israel, in cui si auspica un processo internazionale per il riconoscimento della sovranità israeliana sulle alture del Golan.
Sempre a proposito di Stato ebraico e Medio Oriente, La Stampa recensisce il saggio Israele. Ultimo Stato europeo del giornalista Giulio Meotti.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(16 luglio 2018)