1938, il ricordo e l’impegno
A Pisa e San Rossore una giornata di Memoria, ma anche di impegno concreto rivolto al futuro. Il Corriere Fiorentino, dorso toscano del Corriere, racconta le iniziative organizzate ieri per gli 80 anni dalla firma apposta dal re Vittorio Emanuele III sulle Leggi razziste promulgate dal fascismo, enfatizzando il messaggio profondo di questa giornata.
“II re – ricostruisce il Corriere – si appoggiò alla scrivania, impugnò la penna, firmò. Erano le 11. Un segno d’inchiostro, tanto è bastato a cambiare la storia. Ebbero inizio le persecuzioni degli ebrei italiani, cacciati dalle scuole, espulsi dalle università. Tutto cominciò qui, nel parco di San Rossore, dove Vittorio Emanuele III passava sei mesi all’anno tra battute di caccia, mare e lavoro”.
Ma commemorare, si legge ancora, non basta. Della presidente UCEI Noemi Di Segni, intervenuta ieri a San Rossore, insieme tra gli altri al rettore Paolo Mancarella, al presidente della Regione Enrico Rossi e al sindaco Michele Conti, vengono riportate queste parole: “Non possiamo limitarci alle cerimonie commemorative, dobbiamo invece chiederci se potrà accadere nuovamente, capire quali erano i segnali premonitori alla firma. E sarebbe miope se oggi non denunciassimo le parole di odio verso soggetti altri che ogni giorno segnano lo spazio pubblico. Ci sono segnali inquietanti che generano incertezza”.
Proprio ieri la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha annunciato che verrà cambiata l’intitolazione di due strade che portano il nome di altrettanti firmatari del Manifesto della Razza: Arturo Donaggio ed Edoardo Zavattari. Come riporta tra gli altri il Messaggero, la prima cittadina ha già fatto inviare una comunicazione ai residenti. L’iniziativa è stata contestata duramente da Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha dichiarato: “La sindaca Raggi anziché governare pensa ad altro, e così i 5 Stelle inventano addirittura l’antifascismo toponomastico”. Per Ghera, tra i promotori dell’intitolazione di una strada a Giorgio Almirante, si tratterebbe di una “pagliacciata vergognosa”.
L’impegno antifascista. E l’impegno per i diritti civili. Repubblica, sul proprio sito, pubblica un video dei festeggiamenti per i 100 anni di Bruno Segre. “Ho la speranza – ha dichiarato Segre – che i giovani vogliano un’Europa più unita e meno corrotta, un’Italia più matura, un’umanità affratellata nella pace e nel lavoro. Faccio un grande augurio a tutti gli amici che con me condividono ideali democratici, pensieri di libertà e di antirazzismo, di fedeltà a quelle che furono le conseguenze della Liberazione: cioè la fedeltà alla Costituzione, la fiducia nella Repubblica”.
“La Bibbia è essenzialmente un libro di storie sacre e di insegnamenti morali. Non è certo un libro di matematica, e la matematica non dovrebbe far parte di un codice morale. La prima affermazione è vera, la seconda no”. Come spiega il rav Riccardo Di Segni in un intervento pubblicato su Origami de La Stampa, “la matematica, i numeri, stanno un po’ dappertutto nella Bibbia e rappresentano uno dei suoi modi fondamentali per trasmettere messaggi”. Qualche volta sono chiari ed espliciti, prosegue il rav, “altre volte rilevabili con facilità, altre volte nascosti e da cercare con attenzione”.
Sarebbe non irrilevante il numero di ebrei tedeschi iscritti ad Alternative for Deutschland, il gruppo nazionalista e xenofobo alla ribalta in Germania. Un fenomeno inquietante, raccontato oggi da La Stampa. “Secondo indiscrezioni che già da qualche tempo circolano sulla stampa tedesca – si legge – ai primi di ottobre verrà fondata a Offenbach, nei pressi di Francoforte, la prima associazione degli ‘Ebrei nella AfD'”. Promotore dell’iniziativa Wolfgang Fuhl, dal settembre del 2017 deputato della AfD al Bundestag e membro della comunità ebraica di Lörrach, nel Sud-Ovest della Germania. Del tema parla, in un editoriale, anche la politologa Sofia Ventura: “Il fenomeno non è nuovo. In piccole dimensioni, ma comunque in grado di far suonare un campanello d’allarme, è apparso in altri Paesi europei. Ciò che tiene insieme le diverse esperienze è la paura del radicalismo islamico, ferocemente antisemita, contro il quale i partiti di estrema destra fanno sentire una voce avvertita come più forte e convincente rispetto a quella dei partiti tradizionali”.
Scontro diplomatico tra Israele e Paraguay dopo che il paese sudamericano ha scelto di trasferire la propria ambasciata a Tel Aviv, a quattro mesi dall’insediamento a Gerusalemme. Scrive Repubblica: “A decidere di spostare la delegazione diplomatica nella città santa, non riconosciuta come capitale dalla comunità internazionale, era stato in maggio l’ex presidente Horacio Cartes, sull’onda del gesto del presidente americano Trump. Ma il mese scorso alla guida del paese è arrivato un suo compagno di partito, Mario Abdo, e ora la mossa di Cartes viene definita ‘viscerale e senza giustificazione'”. Il Premier Netanyahu ha ordinato la chiusura dell’ambasciata israeliana in Paraguay e richiamato l’ambasciatore per consultazioni.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(6 settembre 2018)