L’imam anti-Israele
“Vogliamo civiltà del cuore”
“Non vogliamo costruire una civiltà islamica in Europa, vogliamo una civiltà umana e del cuore”. Così ieri, citato dal Corriere, il Grande Imam sunnita Ahmad al Tayyeb. “Non crediamo alle teorie sullo scontro di civiltà ma all’incontro e al riconoscimento reciproco” ha poi aggiunto l’imam, che più volte ha espresso in passato posizioni di aperta ostilità nei confronti di Israele, ricevendo una delegazione di Comunione e Liberazione in Egitto.
“Io che sono stata vittima dell’odio dell’Italia fascista sento che, dopo anni, sta ricrescendo una marea di razzismo e di intolleranza che va fermata in ogni modo”. È questa preoccupazione ad aver spinto Liliana Segre a promuovere l’istituzione di una ‘Commissione di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza’ di cui è prima firmataria e che è stata presentata ieri nel corso di una conferenza stampa con la partecipazione delle senatrici Emma Bonino, Elena Cattaneo e Loredana De Petris e dell’ex deputata Milena Santerini. “Bisogna lavorare contro la fascistizzazione del senso comune, che sta appena un gradino sopra l’indifferenza che 80 anni fa ha coperto di vergogna l’Italia fascista” il monito della senatrice a vita, segnalato oggi in breve sul Corriere.
Potrebbe essere di Doron Nahshoni, lo skipper israeliano scomparso a Capri la notte tra il 10 e l’11 ottobre, un corpo riemerso nelle scorse al largo della costa laziale. “Il corpo dell’uomo che potrebbe essere lo skipper israeliano – scrive Il Mattino di Napoli – è stato ritrovato ad Anzio, sul versante nord, opposto a quello da cui era partito, cioè nel golfo di Napoli sulla rotta di Ischia, Ventotene, Ponza ed Anzio. In un tratto di mare di fronte a quello di partenza e in acque avventurose dove è difficile navigare con un piccolo tender”.
Lite furibonda al Santo Sepolcro tra ortodossi e monaci copti, conclusasi con l’arresto di un prete. Le immagini del fermo hanno fatto il giro del mondo “e testimoniano l’ennesimo scontro religioso nella Città Santa, ma questa volta fra diverse confessioni cristiane” (La Stampa).
“La ricostruzione minuziosa, le testimonianze di Sami Modiano e della senatrice Segre, il viaggio ad Auschwitz e allo Jüdisches Museum di Berlino: tutto raccontato con infinita attenzione, giornalismo di livello mondiale che onora Rai 1”. Su 7 del Corriere l’invito è a portare “nelle scuole” la puntata di Ulisse di Alberto Angela dedicata al rastrellamento nazista del 16 ottobre.
“La crisi che l’Europa sta affrontando non può non ricordare i drammi del Novecento, che sono tutti una conseguenza della Grande Guerra: totalitarismi, genocidi, nazionalismi, coi loro milioni di morti. Dobbiamo unire armonia, etica e giustizia”. È quanto sostiene la filosofa Agnes Heller, intervistata da Avvenire in occasione dell’uscita della terza parte della sua trilogia morale.
Su temi affini Origami de La Stampa invita alla rilettura di Victor Klemperer, segnalando alcuni estratti dal suo LTI – La lingua del Terzo Reich pubblicato nel 1999 da Giuntina. “Le parole – spiega Klemperer – possono essere come minime dosi di arsenico: ingerite senza saperlo sembrano non avere alcun effetto, ma dopo qualche tempo ecco rivelarsi l’effetto tossico”.
Intervistato da Repubblica Food, lo chef israeliano Yotam Ottolenghi confessa la sua passione per i dolci: “Quando ero bambino, nella nostra casa di Gerusalemme, mia madre teneva la cioccolata in una scatola, in cima a una dispensa. Quando lei non mi vedeva, mi arrampicavo rocambolescamente sulla dispensa per aprire la scatola e mangiare un pezzo di cioccolato. Penso che la mamma lo sapesse, ma faceva finta di niente”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(25 ottobre 2018)