Roma, chiuso il Cara
“L’operazione è stata coordinata dalla Prefettura e ha riguardato 413 uomini, 124 donne e 15 minorenni. Alcuni frequentano le scuole del paese, che dovranno lasciare. Ma ci sono anche pazienti in cura negli ospedali, come una ragazza malata di tumore, e una giovane madre che ogni giorno si reca al Gemelli per allattare il figlio prematuro”. Il Corriere racconta con queste parole la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, il secondo centro per rifugiati più grande d’Italia. Una vicenda che la Presidenza UCEI sta seguendo con attenzione, e in particolare la sofferenza delle famiglie che sono minacciate di essere divise.
Oltre un italiano su due è preoccupato dall’antisemitismo. Questo uno dei dati più significativi dall’Eurobarometro pubblicato ieri dalla Commissione europea. Quello degli italiani, scrive Repubblica, è un sentimento condiviso dagli altri cittadini dell’Unione, anche se sull’aumento della minaccia antisemita, stando al sondaggio, sembra esserci un problema di percezione in tutto il continente. “Se l’89% degli ebrei ritiene che negli ultimi cinque anni rischi e intolleranza nei loro confronti siano aumentati, l’allarme è condiviso appena dal 36% del resto della società europea e solo dal 31% per cento degli italiani (siamo i decimi da questo punto di vista nell’Unione)”. Il quotidiano raccoglie un commento del parlamentare del PD Emanuele Fiano, che afferma: “Mi insultano ogni giorno, mi minacciano di morte, mi scrivono, anche in queste ore, parole irripetibili. Mi preoccupa lo sdoganamento etico di sentimenti che credevo più circoscritti”.
Riguardo al caso Lannutti, aperto su questi notiziari lunedì, il Corriere segnala che nessun esponente del Movimento è intervenuto con parole di condanna a parte il vicepremier Luigi Di Maio. Un silenzio che appare inquietante. “Un senatore della Repubblica italiana non può essere senatore se ha questo nella sua mente. I rigurgiti antisemiti non sono un pericolo, ma una realtà” commenta la Presidente dell’Unione Noemi Di Segni.
Sempre al Corriere, in una intervista, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello annuncia: “Stiamo per presentare, come Comunità ebraica romana, una denuncia per istigazione all’odio razziale contro il senatore Elio Lannutti. La sua citazione, con un tweet, dell’infame falso storico dei Protocolli di Sion è gravissimo per molti motivi”.
In un editoriale Gian Antonio Stella scrive: “Sono tre anni che se ne è andato, Umberto Eco. E Dio sa quanto ci manchi. Più ancora in giorni come questi in cui, alla vigilia della ‘Giornata della Memoria’ di cui ignora probabilmente tutto, un deputato settantenne grillino come Elio Lannutti posta su Facebook odio antisemita riesumando ‘I protocolli dei Savi di Sion’ amati da Adolf Hitler e pensa di cavarsela farfugliando ops, mi è scappata, chiedo scusa. Come si trattasse d’una battuta stupida sfuggita in Transatlantico”.
Fa parlare anche la sconcertante scelta del Comune di Nettuno di affidare a Pietro Cappellari, che nei suoi libri ha definito la Liberazione ‘falso mito’ e che non nasconde la sua ammirazione per la Repubblica di Salò, gli appuntamenti culturali del 75esimo anniversario dello sbarco degli Alleati. “C’è qualcosa che ci sta sfuggendo di mano – si legge su Repubblica – e che qualche anno fa avremmo chiamato senso della misura. Ora è dura trovare la definizione per lo scavalcamento costante di argini di ogni foggia. L’ignoranza smargiassa, esibita, tronfia e sicura di non essere sanzionata fa il suo corso senza grossi intoppi”.
“A Firenze ci sono decine di opere che mancano all’appello, opere d’arte trafugate dai nazisti, non solo a musei, ma anche a famiglie e sinagoghe: stiamo parlando di centinaia di migliaia di pezzi, spesso depredati mentre si destinavano i legittimi proprietari a morire nei campi di concentramento”. In evidenza, sui quotidiani fiorentini, l’appello formulato ieri dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt in occasione del convegno L’arte come Memoria.
Su La Stampa si presenta Figli del destino, la docufiction Rai sulle Leggi razziste e la Shoah che ha tra i suoi protagonisti Liliana Segre. Proprio la senatrice a vita, intervenendo ieri al Teatro alla Scala, è tornata a lasciare un messaggio alle nuove generazioni: “Siate coraggiosi, riflettete sull’orrore” (Il Giorno, tra gli altri). Avvenire propone invece uno sguardo sulle memorie degli ebrei di Libia, attraverso alcuni studi compiuti da Giordana Terracina.
Torino tra le città più sollecitate sul tema della Memoria. Domenica, come segnala La Stampa, l’appuntamento con la Run for Mem. Ieri invece sono state apposte diverse stolpersteine, le pietre d’inciampo in ricordo delle vittime del nazifascismo: una rende omaggio a Vittorio Staccione, calciatore che giocò per Torino e Fiorentina e che fu ucciso a Mauthausen nel 1945.
La Stampa segnala anche la storia di Maher, ragazzino 16enne di Gerusalemme Est che, grazie al locale Roma Club, dopo aver vinto una gara di calci di rigore sotto la porta di Giaffa ha avuto come premio un viaggio a Torino e la possibilità di assistere all’ultima partita della Juventus in campionato.
Va concludendosi invece il Viaggio della Memoria organizzato dalla Regione Toscana con la partecipazione di oltre 500 studenti. Il Corriere Fiorentino segnala la testimonianza di Eden Donitza, una giovane ebrea pisana che ha raccontato di essere vittima di discriminazioni.
“Calano fatturato e Pil, crescono i gay” titola oggi Libero. Per il quotidiano diretto da Feltri “stagnazione e ambiguità sessuale” sarebbero “la foto di un’Italia che cambia e che resta uguale”.
“Chi gioca con l’antisemitismo gioca con la nostra libertà”. Sul Foglio l’appello di Laura Coccia, ex atleta paralimpica ed ex deputata Pd.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(23 gennaio 2019)