“Antisemitismo, la Francia
adotterà la definizione IHRA”
“Confermo che la Francia adotterà la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance. Non servirà modificare il codice penale. Si tratterà di affinare le pratiche dei nostri magistrati e dei nostri insegnanti”.
Queste le parole con cui il presidente Emmanuel Macron ha dato ieri l’annuncio del passo avanti che la Francia compirà sul piano della lotta all’antisemitismo, ospite della cena annuale del Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche del Paese. Un passo avanti segnato dalla presa di coscienza che tra le voci che compongono questa minaccia vi è anche un antisionismo che si fa sempre più incisivo e inquietante.
Nella definizione dell’Ihra, tra i comportamenti individuati come antisemiti, vengono indicate le seguenti opzioni: “Accusare gli ebrei in quanto popolo, o Israele come Stato, di aver inventato o esagerato la Shoah. Negare al popolo ebraico il diritto all’autodeterminazione, ad esempio sostenendo che l’esistenza di uno Stato di Israele sia una impresa razzista. Fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei nazisti”. Come ricorda il caso dell’aggressione al filosofo francese Alain Finkielkraut, un tema di stretta attualità.
“È venuto il tempo degli atti concreti, perché non voglio assuefarmi alle sole parole di indignazione” ha sottolineato Macron nel suo atteso intervento, in cui ha parlato di livello di antisemitismo più alto mai raggiunto dai tempi della seconda guerra mondiale. Parole e iniziative annunciate che sembrano aver risposto alle aspettative del presidente del Crif Francis Kalifat, che appena poche ore prima, come vi avevamo raccontato ieri sul nostro notiziario quotidiano, aveva evocato proprio la definizione dell’Ihra: “Sto aspettando che la Francia adotti questa raccomandazione, perché lo ‘sporco ebreo’ di ieri è diventato lo ‘sporco sionista’ di oggi. E l’aggressione contro Finkielkraut – aveva sottolineato – ne è una conferma”.
(21 febbraio 2019)