L’allarme dei rabbini ortodossi d’America:
“Retorica razzista ai più alti livelli governativi”

Una ferma condanna “della retorica razzista espressa ai più alti livelli governativi”. Non si cita mai il presidente Donald Trump, ma l’intervento del Consiglio rabbinico ortodosso degli Stati Uniti d’America, che ha affidato le proprie preoccupazioni per il clima che si respira nel Paese a una comunicazione ufficiale, ha tutta l’apparenza di un messaggio allo stesso Trump, distintosi negli scorsi giorni per un violento attacco ad alcune deputate democratiche.
Un messaggio che vuole comunque parlare all’insieme della classe politica statunitense (comprese due delle quattro deputate oggetto delle invettive di Trump, Rashida Tlaib e Ilhan Omar, che in passato hanno fatto parlare per le loro inquietanti posizioni su Israele e i sostenitori dello Stato ebraico).
“Che si tratti di considerazioni che mettono in discussione la lealtà degli ebrei americani quando è in gioco la sicurezza di Israele o che si prendano di mira i discendenti di immigrati invitandoli a tornare in Paesi che non hanno mai conosciuto – vi si afferma infatti – tutto ciò è in entrambi i casi una minaccia ai valori fondamentali degli Stati Uniti”.
Particolare preoccupazione, ha evidenziato tra gli altri il rabbino Binyamin Blau, arriva da “assenza di eloquio civile, canti razzisti e xenofobi e manifestazioni politiche e crescita di forze ispirate all’odio”. Segnali di pericolo che, si legge ancora, “devono spingerci tutti a prendere posizione a favore del bene e del reciproco rispetto”.

(21 luglio 2019)