In ascolto – Il Morricone di Israele

milanoIl 24 giugno scorso è uscito in edicola, con il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport, il primo disco della collana “Stefano Bollani e i suoi Maestri”, una raccolta che nasce per riscrivere il passato del grande pianista jazz italiano e raccontarne l’essenza. La collana comprende 10 dischi, diversi per genere ma chiaramente omogenei per stile e creatività interpretativa. Questa settimana il disco è il live inedito di un concerto interamente dedicato a Sasha Argov, che Bollani ama definire il Morricone di Israele. L’idea di rielaborare la produzione di Argov risale al 2009, quando Nitzan Kremer, direttore artistico di festival jazz, propose a Bollani di provare a cimentarsi con quel repertorio quasi sconosciuto in Italia. “Ho trovato un giacimento di melodie molto elaborate che mantenevano una freschezza che viene dalla musica popolare, ma con una elaborazione piuttosto jazzistica. Ho preso con me quattro musicisti che adoro, siamo andati in Israele a suonare e abbiamo improvvisato su questa musica divertendoci moltissimo. Per noi è stata un’esperienza nuova, per il pubblico locale è stata un’esperienza diversa, perché tutti riconoscevano le canzoni e le avrebbero potute cantare, ma quelle stesse canzoni venivano destrutturate da una banda di sciamannati”, commenta oggi il pianista.
Su Sasha Argov nato Alexander Abramovich a Mosca nel 1914 ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni. Enfant prodige, emigra in Eretz Israel nel 1934 e vive barcamenandosi tra il lavoro in banca e la sua vera passione, ovvero la musica. Negli anni scrive per le band dell’IDF, per produzioni teatrali, musical, per i bambini e i kibbutz. Collabora con i poeti dell’epoca, come Natan Alterman, Leah Goldberg, Haim Guri, Rachel e Nathan Zach e i critici gli riconoscono una straordinaria capacità di cogliere il senso del testo, la ritmica e il significato più profondo della lingua.
Purtroppo non vi è traccia del concerto dedicato ad Argov e il cd è già esaurito, ma possiamo ascoltare una versione di qualche anno fa di Hasimlah Hasegulah, in cui Stefano Bollani duetta con la giovane Anat Cohen, talentuosa clarinettista jazz sorella di Avishai e Yuval, che nel 2008 e nel 2018 ha vinto il premio “clarinettista dell’anno”. Nel 2017 Anat ha ricevuto due nomination per il Grammy Award.

Maria Teresa Milano

Consiglio d’ascolto: