Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     12 Ottobre 2020 - 24 Tishri 5781
IL PRESIDENTE RIVLIN ALL'APERTURA DELLA SESSIONE INVERNALE DELLA KNESSET

"Israele ritrovi la sua bussola morale"  

Si è aperta in queste ore la sessione invernale della Knesset, con gli interventi del Presidente d'Israele Reuven Rivlin, del Primo ministro Benjamin Netanyahu, del leader dell'opposizione Yair Lapid e del presidente della Knesset Yariv Levin. Rivlin ha chiesto al governo di approvare rapidamente il Bilancio e di nominare un nuovo comandante della polizia israeliana, figura che manca dal dicembre 2018; e ha inoltre parlato delle crescenti tensioni sociali nel Paese. “Sembra che abbiamo perso la bussola che ci ha guidato dalla fondazione della nazione fino ad oggi. La nostra bussola morale, i nostri valori fondamentali, che sono necessari alla nostra esistenza”, ha denunciato il Presidente. “Amici, sento che l'aria è piena di fumo, sento la rabbia nelle strade. Non si può ignorare il fatto che ogni notte manifestanti colpiscano manifestanti. La polizia colpisca i manifestanti. I manifestanti lancino sassi contro la polizia. Il tribalismo israeliano sta scoppiando, e le dita del biasimo sono puntate in tutte le direzioni. Dobbiamo lasciare spazio al dolore della gente. Non c'è grido che non sia degno di essere ascoltato. Solo attraverso la comprensione e l'ascolto reciproco potremo affrontare la crisi che ci attende”, il commento del Presidente, che ha esortato il governo a muoversi velocemente per dare al paese gli strumenti economici necessari per affrontare la pandemia e le sue conseguenze.

LA SCOMPARSA DEL GRANDE SCRITTORE ISRAELIANO

Yehoshua Kenaz (1937-2020)  

Israele ha perso in queste ore un'altra delle sue icone del mondo culturale: Yehoshua Kenaz, scomparso all'età di 83 anni e considerato uno dei grandi della letteratura israeliana. Autore di romanzi, novelle, racconti brevi, apprezzato traduttore dal francese, Kenaz faceva parte del trio di scrittori che hanno segnato la formazione culturale d'Israele: lui, Amos Oz e Abraham B. Yehoshua. “Era uno scrittore meraviglioso e amato, un uomo meraviglioso e un amico”, il ricordo di Yehoshua, rimasto ora solo dopo la scomparsa di Kenaz e di Oz nel 2018. “Yehoshua Kenaz ci ha lasciato e questo è un addio così difficile per la cultura israeliana. Un meraviglioso traduttore, un saggio editore e un grande scrittore dei piccoli dettagli, della semplice umanità”, le parole del Presidente Reuven Rivlin in ricordo dell'autore.
Nato nel 1937 a Petah Tikva come Yehoshua Glass, cambierà il cognome una volta entrato nell'esercito (inizialmente considerato non arruolabile per le sue condizioni fisiche, servirà nell'intelligence), scegliendo Kenaz. Dopo il congedo, studia filosofia e lingue romanze all'Università ebraica di Gerusalemme, e letteratura francese alla Sorbona. È a Parigi che scrive il suo primo racconto, inviandolo alla rivista israeliana Keshet Magazine, che lo pubblica subito. Kenaz, dalla capitale francese, fa così il suo primo passo sulla via della fama internazionale. Scriverà molte delle sue opere a Parigi, anche se vivrà in Israele. "Israele è la patria e la Francia è il mondo", usava dire. In Israele raggiunge e consolida la sua fama nel 1986, quando il suo romanzo "Infiltrazione" (Itganvut iechidim) diventa un best seller. Un romanzo di cui parlerà anche a Pagine Ebraiche, nel corso dell'intervista firmata da Daniela Gross alla vigilia di un suo incontro al Festivaletteratura di Mantova. Di seguito il testo dell'intervista.

I suoi libri sono arrivati in Italia un po’ in sordina. Voci di muto amore, uno fra i testi più belli mai scritti sulla vita da vecchi. E poi Ripristinando antichi amori, forse il più noto perché ha ispirato Amos Gitai che ne ha tratto il film Alila. A seguire, alla spicciolata, gli altri. Quasi tutti, tranne Infiltrazione, in ebraico Hitganvut yehidim. Un’assenza chissà quanto casuale per un’opera considerata una pietra miliare della letteratura israeliana che ha però il difetto di affrontare un tema scabroso per l’opinione pubblica occidentale: la Tzavah e i suoi soldati. In Infitrazione Yehoshua Kenaz, ospite d’eccezione al Festivaletteratura di Mantova, narra di un gruppo di militari diciottenni. È un ritratto ambientato negli anni Cinquanta che affronta temi sempre attuali, dalla perdita dell’innocenza alle oscurità dell’esercito. Una storia di grande potenza, una sorta di Platoon in versione israeliana, capace di svelare al lettore un lato ancora poco noto di quella realtà e di sfatare il luogo comune che vuole Kenaz autore squisitamente intimista, attento solo ai moti dell’animo e al trasalire dei sentimenti. Lontano anni luce da quel tratto epico ed engagé che ha fatto amare, anche nel nostro Paese, scrittori come Amos Oz, A.B. Yehoshua o David Grossman.

IL RICONOSCIMENTO AI DUE ECONOMISTI AMERICANI

Le aste secondo Milgrom e Wilson,
i nuovi Nobel per l'Economia

Sono Paul R. Milgrom e Robert B. Wilson i Premi Nobel per l'Economia di quest'anno. Un riconoscimento annunciato in queste ore e conferito “per i loro studi sulla teoria delle aste e l’invenzione di nuovi formati di asta”. In particolare, secondo il Comitato che ha assegnato il prestigioso premio, il lavoro di Wilson e Milgrom ha portato a benefici per venditori e acquirenti, ma anche per i contribuenti di molte aree del mondo grazie a sistemi più adeguati per gli stati per mettere all’asta beni particolari, come le frequenze radio utilizzate nelle telecomunicazioni.
Nato in una famiglia ebraica di Detroit, Migrom è docente alla Stanford University, e ha tenuto spesso lezioni nelle università israeliane. Esperto della teoria dei giochi, ha lavorato su teorie delle aste più generalizzate, introducendo il concetto di “valore privato” oltre a quello comune, e che può quindi variare da offerente a offerente.

IL SUCCESSO DI ALEX DOWSETT PER LA SQUADRA ISRAELIANA DI CICLISMO

Giro d’Italia, per Israele una storica vittoria

Il 2 maggio 2015, nel velodromo di Manchester, Alex Dowsett stabilisce il nuovo record dell’ora: in sessanta minuti percorre 52 chilometri e 937 metri. Per alcune settimane, fin quando il connazionale Bradley Wiggins non gli sottrae lo scettro percorrendo nello stesso tempo 1589 metri in più, il titolo di ciclista più veloce al mondo è suo. 
Era forse destino, quindi, che toccasse a questo ciclista 32enne che ha imparato a volare sui pedali nell’Essex scrivere la pagina più importante della storia di una squadra che, come lui, ama andare veloce. E talvolta anche stupire.
La prima vittoria in una grande corsa a tappe della Israel Start Up Nation ha il volto radioso di Dowsett, arrivato in solitaria a imporsi nell’ottava tappa del Giro d’Italia che ha portato il gruppo da Giovinazzo a Vieste. Per la squadra israeliana, alla sua terza partecipazione al Giro, un traguardo lungamente rincorso. E che conferma la bontà di un progetto che, nel corso degli anni, è andato crescendo di intensità e ambizioni. 

MEIS - LA FESTA DEL LIBRO EBRAICO DI FERRARA

Memoria, pagine per conservarla e per difenderla

Un libro tenero, delicato, nato durante il lockdown per non interrompere il flusso costante della memoria.
Si condensa così I racconti di Matilde (edito dall’Associazione Acribia) di Ermanno Tedeschi presentato durante l’ultima giornata della Festa del Libro Ebraico organizzata dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
Ad introdurlo, il presidente del Meis Dario Disegni: “Leggendo il libro scritto da Ermanno Tedeschi, la commozione si mescola con la tenerezza con la quale viene raccontata la storia di una bambola testimone di un momento drammatico come quello delle Leggi razziali del 1938. La lente tutta particolare determinata dal punto di vista di un giocattolo fa emergere una nuova narrazione. È particolarmente toccante infine presentare questo volume proprio a Ferrara, città di origine del padre di Ermanno scomparso solo qualche mese fa”.

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QUI TORINO

"Il restauro della sinagoga, dono per l'intera città" 

È stata scoperta la targa dedicata a Torino a coloro che hanno permesso il restauro della sinagoga: i lavori, iniziati nella primavera del 2019, hanno sia risolto alcuni problemi più urgenti che riportato l’edificio alla sua bellezza originale. Dalla pulitura della pietra al restauro dei banchi e degli infissi, passando per il recupero delle merlature, delle colonne tortili e dei capitelli del portico, i lavori hanno ripristinato la corretta lettura visiva del tempio. Progettata in stile moresco dall’architetto Enrico Petiti e finita di costruire nel 1884, la sinagoga di Torino è stata poi quasi totalmente ricostruita nel 1945, dopo che il bombardamento del 1942 aveva lasciato in piedi i soli muri perimetrali, e i caratteristici torrioni angolari. È arrivato ora il momento dei ringraziamenti: a lavori praticamente terminati, alla fine della benedizione che ha finalmente raccolto i bambini della Comunità di Torino, è stato il presidente Dario Disegni a prendere per primo la parola, per sottolineare come proprio Simchat Torah, giorno di gioia e di festa, sia la migliore occasione per festeggiare: “Il completamento del restauro - ha aggiunto - è anche un dono prezioso fatto ai due Chatanim, rav Ariel Di Porto (Chatan Torah) e rav Alberto Somekh (Chatan Bereshit), così come alla Comunità, alla Città di Torino e a tutti coloro che la frequentano o che la visitano”. 

QUI TORINO

Daniel e Giorgio, la Comunità in festa
per i due nuovi arrivati 

Evento singolare, e di certo non frequente, avere in una Comunità due Berit Milah lo stesso giorno, ma oggi due Miloth hanno inaugurato a Torino l’inizio d’anno ebraico, dopo la fine dei recenti Moadim.
Il Berit di Daniel Cesare Guido Ottolenghi è stato celebrato sulla Tevah del Tempio Grande di Torino, di fronte all’Aron ha Kodesh, subito dopo la Tefilla’ mattutina, mentre, poche ore dopo, si è tenuto, tra le mura domestiche, quello di Giorgio Ofir Raso.

IL DOCUMENTARIO DISPONIBILE SU RAIPLAY

16 ottobre '43, i luoghi raccontano

“Abbiamo deciso di far parlare come testimoni i luoghi simbolo della persecuzione antiebraica nella Capitale. Ne emerge una visione nuova e assolutamente inedita al grande pubblico di una città che ha dato grandi prove di solidarietà e valore, ma anche di tradimento e viltà”. 
Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, presenta con queste parole il documentario "Roma e la Shoah. Luoghi e storie della persecuzione”.
Dopo una prima messa in onda all'interno di un dossier del Tg2, è ora disponibile anche su Raiplay. Un modo per ricordare e per avvicinarsi, con maggiore consapevolezza, all'anniversario del 16 ottobre 1943. Il giorno della razzia nel vecchio ghetto.

SORGENTE DI VITA

I simboli di Hoshanà Rabbà

La puntata di Sorgente di vita che andrà in replica martedì 13 ottobre e domenica 18 ottobre si apre con un servizio su Hoshanà Rabbà.
Nelle immagini, girate lo scorso anno al Tempio Maggiore di Roma, i momenti più commoventi della cerimonia, coi suoi simboli e le sue suggestioni: il suono struggente dello shofàr, il corno di montone che da millenni chiama a raccolta il popolo ebraico, i sette giri dei rotoli della Torah in mezzo alla folla di fedeli, i rami di salice agitati per far cadere le foglie. Una serie di spunti di riflessione del rabbino Jacov Di Segni sulla cerimonia e sulla conclusione delle festività autunnali.

Il Nagorgo Karabakh e la memoria 
Il presidente di Gariwo, Gabriele Nissim, ha ripreso un appello lanciato da docenti e intellettuali israeliani che hanno chiesto al loro governo di sospendere la vendita di armi all’Azerbaigian e di condannare la politica di aggressione nei confronti del Nagorgo Karabakh (e indirettamente dell’Armenia). Fra di loro figure rilevanti come Israel Charny, Yair Auron e Benny Morris. 
Anna Foa
Oltremare - Rivoluzionari
In queste settimane si parla molto in Israele del volume e della presunta pericolosità (come veicolo di contagio) delle manifestazioni di piazza a Gerusalemme e in altre città, che sono iniziate intorno al primo lockdown in primavera. Ad un certo punto, non so collocare il momento esatto, ma presto, a quelle si sono aggiunte mini-manifestazioni locali, fatte di poche persone, su ponti e incroci con cartelli con scritte cubitali. Veramente la tradizione della manifestazione formato famiglia è antica, e me ne ricordo da sempre a colorare semafori sulle superstrade (sì, in Israele abbiamo semafori in mezzo alle superstrade, una cosa che non è spiegabile salvo aprendo una lunga spiegazione su come sono collegati i piccoli centri alla rete autostradale, e non è questo il momento di entrarci). Ma ieri sera al telegiornale un giornalista fra l’incredulo e l’ironico ha portato la storia di manifestazioni contro l’attuale governo fatte dalla generazione dei Fondatori, oltre a tutto nel mezzo di una pandemia che colpisce particolarmente gli over 65, e se tutte le altre manifestazioni mi avevano lasciata poco convinta, queste hanno tutta un’altra portata.
Daniela Fubini
Controvento – Il vaccino dell’Infocene
Mentre prosegue, dopo una breve interruzione, la sperimentazione di AstraZeneca sul vaccino italo-inglese per il Covid, in America sta bruciando le tappe un altro vaccino, messo a punto da un giovane scienziato israeliano, Tal Zaks, laureato all’Università Ben Gurion e ora Chief Medical Officer dei laboratori di Moderna, che ha scelto la ricerca nell’industria dopo 18 anni di accademia a Stanford e alla University of Pennsylvania, per cercare di rendere disponibile rapidamente il frutto dei suoi studi. “Nonostante la contrarietà di mia moglie, ho ritenuto di poter offrire di più lavorando nell’industria. Avrò meno prestigiosi papers a mio nome, ma mi sarò reso più utile all’umanità” spiega, con un approccio pragmatico tipico di Israele, dove le Università hanno incubatori di start up e producono – e si mantengono – con i brevetti che ne derivano, in una commistione tra ricerca e industria da noi ancora impensabile a livello di opinione pubblica.
Viviana Kasam
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