Beni da salvare 3 – Roma, la memoria storica messa in salvo grazie alla legge 175

Inaugurato nel giugno 1997, l’Archivio Storico della Comunità ebraica di Roma, uno degli archivi ebraici più grandi e più importanti d’ Europa, sorge nello stesso edificio che ospita il Tempio Maggiore, il Museo ebraico ed altri uffici della comunità, in esso rivivono la storia e la vita degli ebrei nel ghetto di Roma, dal sedicesimo secolo agli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, raccontata da centinaia di documenti, registri e pergamene.
Nel dicembre 2005 l’Archivio Storico ha presentato un progetto di finanziamento attraverso la legge 175 destinata alla tutela dei beni culturali ebraici in Italia per il restauro del materiale cartaceo di maggior valore e maggiormente danneggiato prendendo anche in esame la possibilità della sua digitalizzazione.
Un impegno economico importante che prevedeva inizialmente lo stanziamento della somma di oltre 400 mila euro.

Dell’esperienza abbiamo parlato con i responsabili dell’Archivio, Silvia Haia Antonucci, archivista, e Claudio Procaccia, consulente storico.
Perché si è pensato di presentare un progetto di questo tipo, quali gli intenti, quali le finalità?
Nel corso dei riordino del materiale dell’Archivio storico della Comunità Ebraica di Roma iniziato nel 2001, è emersa la necessità di restaurare parte della documentazione che si trovava in condizioni degradate caratterizzate da mancanza di copertina, dall’inchiostro acido che perforava i documenti, dalla presenza di muffe e di carte lacere. Abbiamo proceduto al restauro di parte della documentazione tramite donazioni di privati e finanziamenti della Soprintendenza Archivistica per il Lazio. Nel frattempo, i vertici della Comunità ci hanno comunicato la possibilità di chiedere finanziamenti per il restauro grazie alla Legge 175.
Quale iter è stato intrapreso?
Nel dicembre 2005 abbiamo presentato la domanda all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per quanto riguarda l’anno di riferimento 2006, mentre, a settembre 2006 abbiamo presentato la domanda relativa all’anno 2007. A causa dell’errore iniziale da parte del Ministero per i Beni e le attività Culturali che l’ha attribuita al Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici-Direzione Generale per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico la gestione del finanziamento ottenuto dalla Comunità Ebraica di Roma per il restauro della documentazione del suo Archivio Storico, non abbiamo ricevuto tempestiva comunicazione ufficiale del finanziamento ottenuto. Solamente a dicembre 2006 è stato possibile individuare il gestore del contributo e pertanto abbiamo potuto dare inizio ai lavori. Per quanto riguarda l’anno 2006, sono stati stanziati 150 mila euro per il restauro della documentazione. Per il 2007 sono stati stanziati 50 mila euro per il restauro del materiale, in seguito ridotti a 43.700 euro , e 20 mila euro per il restauro dei volumi della biblioteca.
Quando sono iniziati i lavori, quando sono giunti a compimento?
Il primo ordine per il restauro della documentazione è stato emesso il 21 dicembre 2006.
Sino ad oggi sono stati affidati per il restauro sette lotti per euro complessivi pari a 99 mila euro. Dell’iniziale finanziamento di 150 mila euro, stanziato nel 2006, sono ancora da impiegare circa 50 mila euro. Hanno concorso al rallentamento dell’attività di restauro, oltre all’iniziale errore del MiBAC, anche il fatto che l’ASCER, a causa di lavori di ristrutturazione, è chiuso da circa un anno e mezzo, e ciò ha causato la sospensione dei restauri del materiale cartaceo per circa un anno.
Pensate che ci siano altri beni da salvare per i quali sarebbe opportuno presentare domanda di finanziamento attraverso la legge 175?
Sì, certamente sarebbe importante realizzare almeno questi progetti: sempre nell’ambito della conservazione delle fonti archivistiche e dei testi a stampa e manoscritti riteniamo fondamentale, per la ricostruzione della storia delle famiglie ebree romane, il restauro e la catalogazione delle lapidi del riquadro israelitico del cimitero Verano, nell’ambito della conservazione della documentazione archivistica, sarebbe importante digitalizzare i documenti più preziosi al fine di ridurne l’usura ed infine per la conservazione e la consultazione dei libri della Biblioteca della Comunità sarebbe opportuno dare continuità all’attività di restauro degli stessi.

Lucilla Efrati

LA SCHEDA
Bene da salvare: Materiale cartaceo e volumi dell’Archivio storico della Comunità Ebraica di Roma
Proponente: Comunità Ebraica di Roma (Archivio storico)
Risorse necessarie: 428 mila euro
Importo finanziato con L. 175: 150 euro (per il 2006), 43.700 (2007, restauro documentazione) e 20.000 (2007, restauro volumi biblioteca)
Inizio dei lavori: dicembre 2006
Termine dei lavori: finora restaurati sette lotti, lavori ancora in corso
Possibilità di visita: si riceve su appuntamento (telefono 06 68400663)

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