Dossier – Progetti per il futuro
Un periodo di studi all’estero. Per darsi una preparazione adeguata alle sfide del mondo contemporaneo. E confrontarsi con gli stimoli che vengono dal vivere in una cultura e in una società diverse dalla nostra. La scelta di puntare su un’università straniera (se non per conseguire la laurea per seguire un corso o un ciclo di approfondimento) è sempre stata una tradizione piuttosto diffusa nel mondo ebraico italiano, i cui figli spesso parlano fin dall’infanzia più di una lingua. E il desiderio di fare i conti con le radici identitarie, di realizzare un’idealità sionista e di vivere una vita pienamente ebraica ha di frequente indirizzato i ragazzi verso Israele o, in Europa e negli Stati Uniti, verso realtà capaci di coniugare un buon livello accademico all’ebraismo. Oggi, alla luce della crisi economica che percorre l’Occidente, un progetto di studi di caratura internazionale appare uno strumento quanto mai prezioso per costruire il proprio futuro. “Da qui – spiega Claudia De Benedetti, vicepresidente dell’Unione delle Comunità ebraiche Italiane – la decisione dell’UCEI di dare vita a un portale, on line da metà gennaio, che proponga tutte le possibili informazioni e i contatti delle università israeliane così da facilitare i ragazzi che intendono fare questo passo”. In parallelo, lo sviluppo di ulteriori attività strategiche per rendere percorribili, anche dal punto di vista burocratico, gli studi in Israele. Senza perciò trascurare i contatti e le collaborazioni tra gli atenei italiani e quelli israeliani. In questo dossier un approfondimento su queste importanti novità e il racconto dell’esperienza di chi ha vissuto in prima persona, in qualità di docente o di studente, uno o più anni di studio all’estero: un’esperienza complessa e talvolta difficile che segna però sempre una pietra miliare nel proprio percorso di vita. Clicca qui per leggere il dossier