In cornice – Shofar

Rarissime sono le opere d’arte incentrate sullo shofar, che si ispirino al suo suono o alla sua forma, o che perfino ritraggano un suonatore di shofar come tema principale – lo si trova al massimo come figura di complemento o di sottofondo in qualche quadro di o alla Chagall. Sembra molto strano, perché un’opera d’arte dovrebbe essere un po’ come il suono dello shofar, cioè colpire dritto al cuore, far riflettere, con forza, senza troppi giri di parole, lasciando tracce durature su chi ascolta o vede. Invece niente o quasi. Un motivo di questa assenza potrebbe essere proprio l’impossibilità di dissacrare lo shofar, di vederlo in modo forzatamente originale, come pretendono di fare tanti artisti, ebrei in particolare. Difficile sminuire la forza delle emozioni generate dall’ascolto dello shofar, ma anche difficile riprodurle per chi dipinge quadri figurativio-folkloristici. Ma c’è un artista italiano, non ebreo, Mimmo Paladino che ha creato una litografia (quindi accessibile alle tasche di molti) di vero interesse. Sembra aver compreso perfettamente l’effetto dello shofar: un suono che penetra la testa, abbatte le barriere, ricorda il sacrificio di Isacco e le tragedie passate, crea un turbinio di emozioni. Paladino vi trova un significato religioso che tocca anche il cristianesimo.

Daniele Liberanome, critico d’arte