Qui Milano – Una nuova stagione di Consiglio
Breve ma intensa. Così è stata la prima riunione operativa del nuovo Consiglio della Comunità ebraica di Milano guidato dal presidente Walker Meghnagi. Un preludio a un 5773 che si prospetta intenso, come testimoniato dalla lunga giunta che ha preceduto la seduta di Consiglio (seduta cui ha assistito anche il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach) per poi ricominciare al suo termine.
Primo atto del Consiglio rinnovato lo scorso giugno è stato la nomina del suo coordinatore, con l’elezione all’unanimità di Simone Mortara, prima di passare alla scelta dei rappresentanti della Comunità in varie istituzioni ebraiche: Sara Modena è stata confermata alla Fondazione Memoriale della Shoah e Micaela Goren Monti alla Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (salvo verifica dei requisiti tecnici).
Più complessa la selezione dei nomi per la Fondazione Scuola, i cui rapporti con i vertici comunitari hanno conosciuto in passato momenti di criticità, ma che ne rimane un interlocutore fondamentale, come ricordato dal vicepresidente Daniele Cohen. Prima di procedere alla votazione, Raffaele Turiel (che nelle scorse settimane, insieme a Daniele Schwarz e Ruben Pescara ha rassegnato le dimissioni da rappresentante della Comunità nel Consiglio della Fondazione scuola) ha ricordato la necessità di dare agli eletti un mandato chiaro, allo scopo di favorire un ulteriore salto di qualità della Fondazione come partner della Comunità nella gestione della Scuola. Scelti dal Consiglio sono stati Avram Hason, Daniela Ovadia e Milo Hasbani.
Dopo aver affrontato le questioni più strettamente tecniche (le azioni da intraprendere per portare avanti alcuni lavori di bonifica e per rinnovare l’impianto di riscaldamento a scuola), la seduta si è sciolta attribuendo ai consiglieri Guido Osimo, Simone Mortara e Ruben Gorjan il compito di studiare, insieme al segretario generale Alfonso Sassun, una bozza di regolamento per la Comunità ebraica di Milano, un’incombenza resa quanto mai urgente dall’entrata in vigore del nuovo statuto UCEI.
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