Sukkot…
Durante Sukkòt venivano presentati complessivamente 70 sacrifici che, secondo la tradizione rabbinica, corrispondono alle 70 nazioni del mondo. A Sukkòt si prega per l’umanità intera, si prega per la pioggia e perché Dio dia l’acqua al mondo intero; è forse la festa più universalistica della tradizione ebraica. Subito dopo Sukkòt, a Sheminì Atzèret, la Torà dice di portare un solo sacrificio. Secondo il Midràsh quel sacrificio rappresenta il rapporto speciale tra Dio e il popolo ebraico. Proprio nel momento di maggiore apertura verso il mondo, nel momento in cui si prega per l’intera umanità senza distinzioni viene sottolineata la particolarità e l’identità ebraica. Nell’800 una parte dell’ebraismo emancipato propose come obbiettivo l’abolizione delle differenze in nome di un ideale universalistico ma, per l’ebraismo l’identità, la diversità e la differenza sono valori costituivi a cui non si può mai rinunciare.
Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano