…9 ottobre
Nella storia dell’Italia repubblicana il 9 ottobre è una data infausta. Non solo per ciò che avviene, ma anche perché poi, dopo farvi i conti è sempre complicato e imbarazzante. La prima volta è il Vajont. Il 9 ottobre 1963 duemila persone scompaiono in un attimo. L’Italia per riuscire a confrontarsi con quella tragedia dovrà aspettare a lungo. Trenta anni dopo è Marco Paolini a raccontare con “Vajont”, quello che nessun vuol dire: l’industrialismo senza regole; i tecnici senza un’etica del mestiere; i politici senza una morale; la miseria diffusa; la distruzione dell’Italia contadina e montanara.
La seconda volta è il 9 ottobre 1982. Alle 11.55 di quel sabato mattina, un commando terroristico palestinese attacca chi sta uscendo dal Tempio maggiore di Roma. 39 feriti un morto.
Quel 9 ottobre, luogo della memoria della comunità ebraica di Roma non lo è diventato, almeno finora, per l’opinione pubblica italiana. Aspetta che ci sia un cantore civile (anche uno storico non guasterebbe) che ad occhi asciutti e sguardo fermo raccontasse una storia comprensiva di tutto ciò che è avvenuto prima e soprattutto di cosa è rimasto dopo.
David Bidussa, storico sociale delle idee