Torah…

I Maestri del Midràsh si domandano perché la Torà, che fondamentalmente è il libro che contiene le regole essenziali della vita del popolo ebraico, cominci dal racconto della Creazione. A questa domanda hanno dato varie risposte, tutte connesse con l’idea che la Torà ci vuole insegnare che ciò che esiste non è prodotto di un incontro casuale di varie componenti, bensì frutto di una precisa volontà divina. C’è però da sottolineare un altro aspetto: la Torà, in quanto parola di Ha-Qadòsh Barùkh Hu’, è eterna. Ciò comporta come conseguenza che l’espressione con la quale la Torà afferma che D.o è il Creatore significa anche che tale creazione è a sua volta un processo eterno: come affermiamo ogni mattina nella Tefillà, Egli “mechaddèsh be-khol yom tamìd ma‘assè be-re’shìth”, “rinnova ogni giorno sempre l’opera della creazione”. Se ci pensiamo, ogni artigiano o artista influisce su ciò che fa fintantoché è in lavorazione, ma una volta terminata l’opera non può avere su di essa alcun’influenza; invece, l’universo continua ad avere bisogno dell’opera del suo Creatore, e guai se ciò venisse a mancare. Questa verità deve essere sempre presente alla coscienza dell’uomo, affinché sappia sempre come rapportarsi al mondo in cui vive.

Elia Richetti, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana