…Predappio
Voglia di fascismo, in questo novantesimo anniversario della marcia su Roma? A Predappio, per l’annuale rito dell’anniversario, urla di “duce duce”, saluti fascisti come se piovesse, svastiche e gagliardetti come souvenir. E la legge Mancino? Mi era sfuggito che fosse stata abrogata, ma forse ero io che ero distratta. Sempre a Predappio, nel solito balagan di pullman di nostalgici e famigliole travestite da avanguardisti, si vendono quest’anno più libri dei negazionisti che manganelli. Che i neofascisti abbiano imparato a leggere? A Roma, il sindaco intitola due viali di Villa Ada al re di maggio e a Maria Josè, con tutti i Savoia schierati ad assistere alla riabilitazione di Umberto (chè Maria Josè invece in fondo un viale se lo meritava pure!). Nessuno ha poi spiegato ad Alemanno che non solo i Savoia hanno firmato le leggi del 1938, ma hanno anche lasciato mezza Italia allo sbando e lasciato inviare settecentomila soldati italiani nei campi tedeschi. E così via, mentre i siti impazzano sparando a zero su immigrati ed ebrei, su Monti e sul Papa, sui sionisti e sulle banche. Claudio Vercelli ieri ne ha parlato su queste pagine con serietà e preoccupazione. Io mi limito a lamentarmi, ma qualche volta nella vita è pur concesso lamentarsi, non credete?
Anna Foa, storica