generosità/rigore…

Il mondo è continuamente attraversato da due grandi correnti. Una si chiama Chesed, la Generosità, e l’altra si chiama Din, il Rigore. Se si preferisce la mano destra, la mano della generosità, il braccio che abbraccia e la mano sinistra, la mano del rigore, il braccio che respinge. Nei capitoli di Torah che leggiamo in queste settimane questa dialettica, talvolta molto conflittuale, è rappresentata da Avraham, la cui tenda è sempre aperta ai quattro lati affinché tutti potessero entrare e da Itzchak che è chiamato il patriarca del Rigore, il momento della verifica di tutta questa generosità e apertura. Molti sono i commenti, tra cui il Maor vashemesh, che sostengono come il “sacrificio” non sarebbe altro che l’inevitabile conseguenza del conflitto tra le qualità di Avraham e quelle del figlio Itzchak. Rav Dessler (Michtav MeEliau, 2; 33) scrive che il solo amore è pericoloso perché è possibile che sia spesso accompagnato da un amore non kasher. Se l’amore, e la generosità del chesed, non è arginato dal rigore c’è il rischio che si trasformi in amore di se stessi.

Roberto Della Rocca, rabbino