I bambini e le potenzialità da supportare
“Il cervello è l’organo più plastico su cui l’essere umano possa contare. Una potenzialità enorme che raggiunge il suo apice nei bambini di due anni e si mantiene tale fino ai quattro. È il periodo in cui dobbiamo investire, a questi bambini dobbiamo rivolgere la nostra attenzione: i risultati saranno eccezionali”. Marina Norsi, neuropsichiatra infantile dell’ospedale di Beer Sheva, è tornata alla scuola ebraica di Milano, dove completò la sua carriera scolastica, per offrire il suo supporto a un progetto pilota che coinvolgerà gli alunni del nido e della scuola dell’infanzia. Lo scopo è aiutarli a sviluppare a pieno le proprie potenzialità in tutti i campi, ma anche prevenire qualsiasi tipo di problema possa presentarsi nel loro sviluppo. Il progetto, che è stato realizzato dall’Associazione medica ebraica in collaborazione con la Fondazione Villa Santa Maria (specializzata nel campo dei disturbi della psicomotricità e della comunicazione) e vedrà la collaborazione del centro di Ber-Sheva diretto dalla dottoressa Norsi e dell’Università di Gerusalemme, rientra negli accordi siglati in campo medico tra Stato d’Israele e Regione Lombardia nel 2011.
Alla presentazione sono intervenuti Enzo Grossi e Gaetana Mariani, direttore scientifico e direttore generale di Villa Santa Maria, Giorgio Mortara e Rosanna Supino dell’Ame, e la direttrice della scuola dell’infanzia e primaria Claudia Bagnarelli. I genitori della scuola hanno ascoltato con attenzione e voluto capire fino in fondo se e in che modo la novità inciderà sulla vita dei propri figli, nel breve e nel lungo periodo.
“Una o due volte a settimana, un esperto di Villa Santa Maria sarà in classe insieme alle educatrici, e osserverà i bambini in maniera completamente discreta, senza intervenire in alcun modo nelle loro attività – hanno spiegato alcune psicomotrici coinvolte nel progetto – Dopo aver completato una prima fase di osservazione, proporremo laboratori con attività pensate appositamente per ogni gruppo di bambini. I genitori avranno accesso completo ai dati che raccoglieremo e ai risultati”. Perché, se nessuno ha l’obiettivo di uniformare lo sviluppo dei bambini e costringerli a imparare tutti le stesse cose allo stesso tempo, hanno tenuto a sottolineare gli esperti presenti, è giusto offrire a tutti i piccoli la possibilità di superare gli ostacoli che incontrano nella crescita.
Educatrici e morot hanno accolto l’idea con entusiasmo: la scuola è pronta a cominciare, sulla scia della tradizione di eccellenza sanitaria che la contraddistingue, come ha ricordato il presidente dell’Ame Giorgio Mortara “Questo istituto fu il primo a Milano a dotarsi di un medico scolastico negli anni Cinquanta. Speriamo che l’esperienza di questa Comunità possa fare da apripista per portare il progetto anche nelle altre scuole ebraiche italiane”.
“La neuropsicomotricità è una disciplina giovane, ma ha rivoluzionato il modo di guardare alla salute e alla malattia – ha chiarito Enzo Grossi – Non c’è niente che consenta di capire di più di un bambino che osservarlo mentre gioca”.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked