127…

Il Midràsh racconta che Rabbì ‘Akivà’, mentre faceva lezione, si accorse che il pubblico si stava assopendo; per svegliarlo, disse: “Come mai Estèr ha regnato su centoventisette province? Perché la pronipote di Sarà, che ha vissuto centoventisette anni, era opportuno che regnasse su centoventisette province!”. Questo episodio suscita qualche domanda. Innanzitutto, dov’è il legame tra Sarà ed Estèr, al di là della mera discendenza (ma allora il riferimento poteva essere fatto con qualunque donna ebrea)? E poi, come può un giochetto numerico di questo genere avere il potere di ridestare un pubblico insonnolito? La risposta sta nel fatto che in realtà Estèr ha potuto regnare su 127 province proprio grazie agli anni di Sarà. La Torà sottolinea a proposito di Avrahàm e di Sarà che essi “ba’ìm ba-yamìm”, “giungevano ai giorni” previsti per la loro vita; nella spiegazione dei Maestri, ciò significa che tutti quei giorni erano ed erano stati vissuti con pienezza, nessuno di essi era passato inutilmente. Ogni giorno ed ogni ora dei 127 anni della vita di Sarà erano stati sfruttati per mettere in pratica l’ordine divino e compiere la Sua volontà. Questo merito aveva fatto sì che Estèr potesse regnare su 127 province e provvedere così alla salvezza del popolo ebraico, perché senza i 127 anni “pieni” di Sarà non ci sarebbe stato alcun popolo ebraico da difendere. Queste considerazioni sono dunque adatte a risvegliare un pubblico dormiente, un pubblico che va ridestato alle sue responsabilità.

Elia Richetti, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana