sentimenti…

Un bacio è una forma di comunicazione intima ma, secondo il Midrash (Bershìt Rabbah, 70; 12), anche di potere, pacificazione e separazione. Quale di questi sentimenti ha voluto comunicare Yaakov a Rachel quando incontrandola per la prima volta la baciò e …pianse? (Bershìt, 29; 11). La Torah ritorna spesso sul fatto che Rachel è figlia del fratello di sua madre non usando mail il termine “cugina”, assente nell’ebraico biblico. La parola “dodan” è di fatto un neologismo dell’ebraico moderno che deriva da dod/a, zio/a. Perché questo pianto simultaneo al bacio? Gli esegeti ci forniscono differenti interpretazioni anche se per nulla contradditorie tra di loro. 1) è un pianto di gioia legato a un momento di grande intensità emotiva; b) Yaakov piange perché sa che Rachel non sarà sepolta accanto a lui: quando si ama si vorrebbe condividere anche la vita ultraterrena ; c) piange perché è stato appena derubato e non ha nulla da offrirle: vive la frustrazione di non poter dimostrarle la sua generosità; d) piange per convincere i pastori presenti testimoni di quell’incontro che sospettavano dell’innocenza di quel bacio e convincerli delle sue buone intenzioni. Il pianto è quasi sempre riconducibile a una qualche forma di mancanza. Il bacio invece è una forma di abbeveramento. Non per caso c’è un’assonanza linguistica tra l’etimo ebraico “nashaq baciare” e ” Ieashkòt abbeverare”, che di fatto è anche l’azione che Rachel sta per compiere quando Yaakov la bacia.

Roberto Della Rocca, rabbino