Un numero e una maglietta. Ecco come Inter e Bologna hanno scelto di ricordare l’indimenticabile Arpad Weisz
Un numero che rappresenta un mondo: 18 che con le lettere ebraiche, tutte dotate di valore numerico, si può scrivere chai (lettera chet + lettera iod), cioè vita. Nel segno di questo numero le squadre di Inter e Bologna celebreranno, in occasione dell’incontro valido per i quarti di finale di Coppa Italia, Arpad Weisz, l’allenatore ebreo ungherese che dopo averle portate entrambe a successi e trofei negli anni Trenta, fu costretto a lasciare l’Italia in seguito alle leggi razziste del 1938 e morì ad Auschwitz con la moglie e i due bambini. L’iniziativa di dedicare la partita a Weisz è stata lanciata dall’associazione bolognese W il calcio , e ha raccolto subito l’adesione dei due sindaci, Giuliano Pisapia e Virgilio Merola, oltre che delle due società. Nerazzurri e rossoblù dunque hanno pronta una maglia per ricordare il loro mister proprio con il numero 18. Mentre le due squadre scenderanno in campo per l’incontro a San Siro in programma martedì 15 gennaio indossando una T-shirt con l’immagine di Weisz per lanciare un messaggio forte, no al razzismo, no a qualunque forma di intolleranza. Perché la Memoria del passato non sia vana.
Rossella Tercatin twitter@rtercatinmoked
(14 gennaio 2013)