…storia
Questo giovedì, 24 gennaio, Bollati Boringhieri manderà andrà in libreria il libro di Robert S.C. Gordon dal titolo “Scolpitelo nei cuori. L’Olocausto nella cultura italiana dal 1944 al 2010”. Non so se avrà una fascetta che lancia il contenuto del libro in forma di slogan. In ogni caso io me la immagino così: “Non occorre più memoria. Occorre più storia”. Mi piacerebbe che ci fosse e che la scritta fosse questa. Più storia e non più racconti. Quelli è bene che ce ne siano molti. Ma la storia non è i racconti. Ciò che chiamiamo storia è l’insieme delle domande che noi facciamo al passato; è la conseguenza degli strumenti e della metodologia con cui si indaga quel passato, anche sulla base di quei racconti e della procedure che producono quei racconti e dunque della memoria che si trasmette che riguarda quando, come e con quali parole si comunica il passato. Accanto c’è il problema di quale memoria sociale si costruisce nel tempo che discende a sua volta da molte cose: dai libri letti, dai film visti, dai racconti ascoltati, dalle convinzioni che si ha. Poi c’è l’uso politico che si fa del passato in nome del presente. E lì, per quanto possa essere paradossale, alle volte il fatto che la memoria sovrasti la conoscenza storica non è un vantaggio. Anzi spesso è la riproduzione di luoghi comuni. Per questo a me sembra che noi oggi abbiamo bisogno di più storia.
David Bidussa, storico sociale delle idee
(20 gennaio 2013)