Memoria – Monti e Berlusconi esprimono visioni antitetiche riguardo alle responsabilità italiane di fronte alla Shoah
“Anche quella dell’Italia è una responsabilità perpetua, un aspetto sul quale dobbiamo riandare con la memoria e dobbiamo essere molto attenti a evitare che piccoli focolai che ogni tanto si manifestano possano di nuovo nell’indifferenza dare luogo a un ritorno di cose che l’umanità non deve mai più permettersi”. Così il premier Mario Monti ha dichiarato nel corso della sua visita al Memoriale della Shoah di Milano. L’occasione è stata un’intervista realizzata per conto della Fondazione Binario 21 dal regista e Consigliere comunale Ruggero Gabbai nel corso della cerimonia di inaugurazione. I filmati, ha fatto sapere la fondazione, saranno trasmessi Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nelle prossime ore. Proprio nel corso delle interviste realizzate da Gabbai, un altro leader politico italiano, l’ex primo ministro Silvio Berlusconi, di fronte alla medesima domanda sulle responsabilità dell’Italia a fronte della recente affermazione del cancelliere tedesco Angela Merkel (“Noi siamo responsabili di questa immane tragedia per sempre”) ha affermato “Noi non abbiamo la stessa responsabilità. Ci sono responsabilità assolutamente diverse. Da parte nostra ci fu una connivenza non completamente consapevole”, e che “Il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene”.
Parole che secondo molti riflettono un’opinione diffusa, se non addirittura comune in larghi strati della popolazione italiana, come è stato profeticamente espresso dallo scrittore Claudio Magris nell’intervista rilasciata a Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione “Se il nazismo e il fascismo si fossero limitati ad essere una dittatura di destra, come per esempio il regime di Franco in Spagna, avrebbero probabilmente potuto godere della passività dell’Occidente e forse anche dell’appoggio degli ebrei reazionari. E sarebbero rimasti lì per chissà quanto tempo. Attraverso il loro immenso sacrificio gli ebrei hanno salvato la libertà del mondo”. E nella prolusione che tenne al Quirinale in occasione del Giorno della Memoria nel 2008, anch’essa riproposta dal giornale dell’ebraismo italiano, lo stesso Magris lanciò un ammonimento anch’esso profetico: “Dopo l’antisemitismo – ha scritto Egon Schwarz, il saggista viennese di famiglia ebraica che riuscì a lasciare Vienna subito dopo l’Anschluss – la cosa peggiore è il filosemitismo. Il filosemitismo è infatti sospetto; può indicare una cattiva coscienza o la preoccupazione di nasconderla, agli altri o a se stessi; suona talora stridulamente come una excusatio non petita, una affannata ostentazione di sentimenti buoni o politicamente corretti. Il filosemitismo rivela spesso insicurezza e imbarazzo nei confronti degli ebrei e può coprire un represso e livido antisemitismo”.
Le frasi di Berlusconi hanno suscitato la ferma reazione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna e di altri leader ed esponenti del mondo ebraico italiano.
Fra i tanti interventi che vanno raccogliendosi la storica Anna Foa, nel suo editoriale che abitualmente appare il lunedì mattina sul notiziario quotidiano “l’Unione informa” afferma come sia “triste che un ex Presidente del Consiglio del nostro Paese abbia approfittato della cerimonia di inaugurazione del Memoriale Binario 21 a Milano e della ricorrenza della Giornata della Memoria per esternazioni, come ben ha detto il presidente Gattegna, destituite di senso morale e di fondamento storico”. “Questo documentario non voleva avere nessun tipo di connotazione politica, ma soltanto riportare il pensiero dei grandi rappresentanti del paese sul tema della Memoria, in un luogo che della Memoria vuole essere custode, al di là delle contrapposizioni politiche ed elettorali” ha puntualizzato intanto Ruggero Gabbai, che ha rivolto personalmente le domande agli intervistati, coinvolgendo tra gli altri anche il sindaco Giuliano Pisapia. “Penso che ciò che ha dichiarato Berlusconi, forse impreparato sull’argomento, rappresenti una visione antitetica rispetto a quella di tutti coloro che hanno a cuore i valori dell’antifascimo, ed è importante notare la differenza con quanto allo stesso interrogativo ha risposto Monti”. In serata anche il presidente della Comunità di Milano Walker Meghnagi, che appariva in video al fianco di Silvio Berlusconi nel corso dell’intervista, si è associato alla posizione espressa dal presidente UCEI condannando le espressioni pronunciate dal leader del Pdl.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
Qui di seguito la trascrizione delle affermazioni di Mario Monti e di Silvio Berlusconi e i link per rivedere i filmati delle due interviste.
Silvio Berlusconi
Domanda: Cosa possiamo dire oggi ai nostri giovani oggi delle responsabilità italiane durante il fascismo e durante la guerra?
Berlusconi: È difficile adesso mettersi nei panni di chi decise allora. Certamente il governo di allora, per il timore che la potenza tedesca si concretizzasse in una vittoria generale, preferì essere alleato alla Germania di Hitler piuttosto che contrapporvisi. E dentro questa alleanza ci fu l’imposizione della lotta e dello sterminio contro gli ebrei. Quindi il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene.
Domanda: La Merkel ieri ha detto: “Noi siamo responsabili di questa immane tragedia per sempre”. In fondo anche l’Italia dovrebbe dire questo…
Berlusconi: Beh, noi non abbiamo la stessa responsabilità. Ci sono responsabilità assolutamente diverse. Da parte nostra ci fu una connivenza non completamente consapevole”.
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Mario Monti
Domanda: Che significato ha per Milano e per l’Italia intera un luogo di questo tipo, il recupero di un luogo così?
Monti: Ha un significato terribile e importantissimo perché ci richiama quotidianamente e richiamerà quotidianamente ai milanesi la memoria di fatti che non possono essere dimenticati, non possono cadere nell’indifferenza. E’ un’esperienza davvero sconvolgente visitare questo luogo che è stato realizzato in modo da ridare, per quanto possibile, l’emozione di chi qui iniziava un viaggio di cui non conosceva la destinazione, e a queste cose, in questo momento in cui è facile che tutto si dimentichi presi come si è dalle preoccupazioni della vita moderna e dell’avvenire è fondamentale soprattutto per i giovani che non hanno memoria neanche indiretta di questi terribili avvenimenti, tornare, anche perché il rischio della discriminazione e dell’antisemitismo noi sappiamo è purtroppo ben presente ancora e va combattuto.
Domanda: La presidente merkel ha dichiarato in questi giorni che la colpa della Germania sia una colpa perpetua. Lei cosa pensa della resposabilità pesante dell’Italia fascista?
Monti: Anche quella è perpetua e anche quello è un aspetto sul quale dobbiamo riandare con la memoria e dobbiamo essere molto attenti a evitare che piccoli focolai che ogni tanto si manifestano possano di nuovo nell’indifferenza dare luogo a un ritorno di cose che l’umanità non deve mai più permettersi.
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(27 gennaio 2013)