Qui Milano – I disturbi dello sviluppo

Camminando per i corridoi della struttura complessa di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli a Milano, in occasione del seminario I disturbi dello sviluppo: diagnosi precoce, riabilitazione e ricerca tenutosi venerdì, impossibile non notare i pavimenti cosparsi di pezzi di feltro colorato e affollati di ragazzi e ragazze intenti a ritagliare. L’ospedale sta infatti rinnovando tutto il reparto, con l’obiettivo di rendere l’ambiente più familiare, meno ospedaliero, per far sentire maggiormente a loro agio i giovanissimi ospiti, e a questo scopo gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera hanno collaborato creando delle allegre decorazioni per i muri. Un altro passo verso il rinnovamento è stato quello di intraprendere una collaborazione con Villa Santa Maria, centro neuropsichiatrico infantile e residenza sanitaria per disabili a Tavernerio, in provincia di Como, che ha organizzato il seminario. Dopo i saluti del dottor Luca Bernardo, direttore della struttura complessa di pediatria e dell’area dell’adolescenza dell’ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano, e della dottoressa Gaetana Mariani, presidente e direttore generale di Villa Santa Maria, hanno seguito due relazioni incentrate sulla diagnosi dei disturbi dello sviluppo nei bambini. A parlare per prima la dottoressa Marina Norsi, direttrice ora in pensione del Centro di diagnosi e riabilitazione pediatrica Tzad Kadima di Beer Sheva, che a sua volta ha un accordo di gemellaggio con Villa Santa Maria nato nel 2009 e approvato dalla regione Lombardia. Al centro del suo intervento gli aspetti clinici e il ruolo del pediatra nella diagnosi precoce dei disturbi dello sviluppo, che può avvenire già prima dei due anni e permette di iniziare subito la terapia che risulta decisamente più efficace nei primi anni di età. È poi intervenuto il dottor Enzo Grossi, direttore scientifico di Villa Santa Maria, che si è concentrato più nello specifico sull’autismo, illustrando lo scenario attuale della ricerca nel campo e le prospettive future.

Francesca Matalon – twitter @MatalonF

(28 gennaio 2013)