Milano – Poca partecipazione e vivace dibattito in assemblea
L’assemblea della Comunità ebraica di Milano ha approvato il bilancio preventivo 2013, ma un dato emerge chiaramente dalla riunione appositamente convocata dal presidente Walker Meghnagi: sono stati pochissimi gli iscritti a partecipare (in sala circa la metà dei presenti era costituita dai consiglieri comunitari, cui si sono aggiunti la maggior parte dei consiglieri milanesi dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: il vicepresidente Roberto Jarach, l’assessore alle scuole Raffaele Turiel, Milo Hasbani, Sara Modena, Giorgio Mortara, Guido Osimo, Giorgio Sacerdoti). Raffaele Besso, assessore al Bilancio, ha aperto il confronto con la sua relazione. I numeri presentati fotografano una situazione economica difficile per la Comunità del capoluogo lombardo, che già da anni si trova in uno stato di grave deficit strutturale, cui si aggiunge un disavanzo da gestione ordinaria previsto in oltre due milioni e 150 mila euro, parzialmente compensato dal risultato pronosticato per la gestione straordinaria, che riduce il passivo del risultato d’esercizio a poco meno di un milione di euro. Besso ha offerto una panoramica complessiva delle cifre dietro alla vita comunitaria, dai servizi religiosi alla protezione civile, dalla scuola, alla comunicazione e ai servizi sociali. In generale ha sottolineato come il bilancio preventivo 2013 sia stato redatto rigorosamente partendo da quello consuntivo 2012 (che verrà presentato nelle prossime settimane) in cui sono stati registrati alcuni aumenti inattesi dei costi. Di qui l’impegno, nei prossimi mesi, a portare avanti azioni trasversali finalizzate all’ottimizzazione della struttura organizzativa, con la creazione di un impianto per il controllo della gestione e di una centrale di acquisto. Tra i vari interventi dei consiglieri, l’assessore alla Casa di Riposo Claudio Gabbai ha fatto notare come non a caso quello di cui si occupa è l’unico settore in cui opera la Comunità davvero in attivo, in quanto istituzione che rappresenta un punto di riferimento davvero per tutti, al di là delle differenti appartenenze geografiche o ideologiche, e ha suggerito che sia questa la direzione da percorrere per risolvere i problemi, economici e non solo, che si trova ad affrontare l’ebraismo milanese. Grande attenzione da parte dei presenti, che hanno avanzato varie richieste di chiarimenti. Tra le altre cose è stato spiegato come l’aumento complessivo dei costi del personale rispetto all’anno 2011 sia dovuto all’entrata a regime di cinque risorse inserite in organico negli anni passati, puntualizzato che la Comunità di Milano è in contatto costante con l’UCEI e con il ministero per capire come gli immobili della Comunità, e in particolare scuola e Casa di riposo, si pongono rispetto alla questione Imu, e messo inevidenza l’impegno per migliorare la qualità di insegnamento della scuola attraverso un progetto per valutare gli insegnanti che è allo studio in collaborazione con l’Università di Milano Bicocca. A prendere la parola è stato anche il vicepresidente UCEI Jarach. In un intervento piuttosto duro, ha fatto notare che, poiché il bilancio presentato prevede che parte significativa delle entrate sia reperita attraverso bandi e progetti di fund raising, esso appare non rispettare nella sostanza il criterio di pareggio necessario per l’approvazione da parte dell’UCEI (in mancanza di elementi concreti che supportino la possibilità di raggiungere effettivamente quelle somme). Ha inoltre sottolineato come il disavanzo sia aumentato moltissimo rispetto a quelle che erano state le sue previsioni da presidente della Comunità (incarico che haricoperto fino a giugno) e che la scarsa partecipazione abbia reso poco significativa l’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea (che è avvenuta con il suo voto contrario e l’astensione di circa un quarto dei presenti). Rassicurazioni sono arrivate da Besso, che ha spiegato di essere in contatto costante con l’assessore UCEI al Bilancio Noemi Di Segni, e dal presidente della Comunità Meghnagi che ha garantito “Questo Consiglio sta lavorando con grandissimo impegno per risolvere tutti i problemi, compresi quelli legati al bilancio. Ci troviamo nel mezzo di una difficile trattativa con gli uffici fiscali per cifre ben superiori a quelle di cui stiamo parlando oggi. Abbiamo fiducia che tutto andrà per il meglio”. Su un punto si sono trovati tutti d’accordo: al di là delle cifre, sarà necessario un grande impegno volto ad aumentare la coesione e la partecipazione alla vita comunitaria, perché da lì passa il futuro della kehillah milanese.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(30 gennaio 2013)