Processo Stormfront: condannati i 4 estremisti

“Una decisione esemplare che segna un punto importante nella lotta all’odio razziale. Oggi il pericolo della diffusione tramite la rete di ideologie xenofobe, antisemite e razziste è una piaga che non può lasciarci indifferenti e che abbiamo il dovere di combattere. Una battaglia che si può portare avanti solo attraverso l’arma della giustizia e della costruzione di un recinto legislativo in grado di abbattere l’odio contro ogni forma di discriminazione”. Così, a margine dell’emissione delle sentenze di primo grado del Processo Stormfront, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Ai quattro imputati, appartenenti al mondo dell’estrema destra, comminate pene che vanno dai due anni e sei mesi ai tre anni di reclusione, tutte da scontare agli arresti domiciliari. È la prima volta che la legge Mancino, il dispositivo in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa introdotto nel 1993 dall’allora ministro Nicola Mancino, viene applicata per reati commessi sul web. Un punto di svolta che è sottolineato con soddisfazione nella realtà istituzionale e nel mondo ebraico. “L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – afferma il presidente UCEI Renzo Gattegna – vuole esprimere il proprio apprezzamento per le sentenze di primo grado emesse dal Tribunale di Roma nei confronti dei quattro imputati del processo Stormfront”. La conclusione di questa prima fase processuale, che arriva dopo la denuncia presentata congiuntamente negli scorsi mesi da UCEI e Comunità ebraica romana, dice ancora, “è un monito per quanti, sfruttando le potenzialità offerte dal web, diffondono i semi del razzismo, dell’odio e dell’intolleranza attraverso la rete”. Un fenomeno ripugnante, spiega, “che riguarda non soltanto i destinatari delle minacce e delle deliranti farneticazioni che vi sono espresse ma tutti quei cittadini che hanno come riferimento i valori di fratellanza, pluralismo e inclusione sanciti dalla Costituzione”. Vigilare è quindi necessario così come applicare le norme di legge in vigore e promulgare nuovi provvedimenti “che possano efficacemente contrastare i reati che vengono commessi utilizzando le moderne tecnologie affinché gli autori di questi atti criminosi siano messi in condizione di non nuocere”.
”Spero che il Parlamento possa presto esaminare anche le proposte di modifiche legislative che inaspriscono le sanzioni contro chi predica l’odio e l’intolleranza”. Ad affermarlo, nel corso di un colloquio con l’ambasciatore israeliano Naor Gilon, il presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini. In oltre un’ora di conversazione, definita “molto cordiale”, Boldrini ha ribadito il suo sostegno al rafforzamento delle relazioni tra Italia e Israele, che vantano una consolidata tradizione di rapporti bilaterali tra le rispettive assemblee parlamentari, e il suo fermo impegno contro ogni forma di intolleranza e di discriminazione. Tra i temi sollevati, anche la crisi siriana e i riflessi di quest’ultima sugli equilibri geopolitici in tutto il Medio Oriente.
(8 aprile 2013)