Alt ai finanziamenti al mausoleo per Graziani
“Una notizia che rende giustizia alla storia del nostro Paese”. Così il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici in merito alla sospensione del finanziamento al mausoleo in memoria del macellaio fascista Rodolfo Graziani ad Affile comunicato nelle scorse ore dal neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Questa decisione, osserva Pacifici, “fa onore alla coerenza del presidente Zingaretti e restituisce dignità alla comunità etiope, che rispetto alle direttive del generale Graziani è stata vittima di atti contro la propria popolazione durante l’era colonialista italiana”. Trasversali i consensi a questa iniziativa già sollecitata, ai tempi della giunta Polverini, con una dura nota emessa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Già sei mesi fa, quando non ero ancora presidente della Regione, avevo chiesto un passo indietro. A questo punto – ha spiegato Zingaretti – non possiamo che prendere atto della palese illegittimità del comportamento del Comune di Affile, sospendendo l’erogazione del saldo di 180 mila euro per la realizzazione dell’opera fino al ripristino della proposta progettuale originariamente finanziata. Questo vuol dire apportare delle modifiche strutturali al monumento e intitolarlo come originariamente concordato ‘al soldato’, facendo scomparire qualsiasi riferimento a Rodolfo Graziani e cancellando questa provocazione, che rappresenta non solo un atto scorretto dal punto di vista legale e amministrativo, ma un’inaccettabile offesa alla libertà, alla democrazia e alla memoria di tutti gli italiani”.
Memoria offesa anche in provincia di Varese con lo sconcertante raduno di militanti di estrema destra celebrato in occasione dell’anniversario della nascita di Adolf Hitler. Tra i primi ad intervenire il parlamentare del Partito democratico Emanuele Fiano, che ieri stesso ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno e al presidente del Consiglio. “In Italia – afferma Fiano – esistono leggi che vietano la diffusione di idee razziste discriminatorie e violente e la celebrazione di quell’assassino è già di per sé un evidente abuso delle nostre leggi. Mi auguro che verranno vagliati i comportamenti tenuti in quella sede per verificare tutte le ipotesi di reato possibili. Il nostro Paese già in così evidenti difficoltà economiche, sociali e istituzionali, non può certo allentare la guardia con chi si nutre ancora della memoria malata dei fascismi del secolo scorso”.
(23 aprile 2013)